di COSTAS MICH. STAMATIS
Tengo nelle mie mani sei libri di poesia, dell’eccellente poetessa Italiana Maria Teresa Liuzzo, che abita e crea a Reggio Calabria. Si tratta di raccolte poetiche di interesse particolare: ” Radici” ( 1992 ), ”Psiche” ( 1993 ), ”Apeiron” ( 1995 ), ” Eutanasia d’utopia” ( 1997 ), ” Autopsia d’immagine” ( 2002 ) e ”Ma inquieta onda agita le vene” (2003 ). Tranne l’ultima, i titoli delle altre raccolte portano i nomi greci e ci sono alcune delle sue poesie con nomi pure ellenici, come
”Jonio mare’, ” ”Centauro”. ”Delfini”, ”Clorofilla”, ”Psiche”, ”Mistero”, ”Ottobre”. ”Plasma”, ” Eutanasia”, ” Utopia”, ”Europa”, ”Nettare”, ”Scheletro”, ”Medusa”, ”Idra”, ”Paranoia”, ”Orchidea”, ”Enigma”, ”Caos”, ”Daimon”, ”Agave”, ”Ostrakon”, ”Energia”, ”Ipocrisia”, ”Clamide”, e molte altre.
Per noi greci, questo riferimento alla nostra patria, della poetessa, prima di tutto costituisce, un ponte di una comunicazione più stretta e di conoscenza della sua Opera. E certamente, quando parliamo di Opera, ci riferiamo solo alle prime cinque raccolte, che abbiamo menzionato sopra, che includono 575 poesie lunghe e brevi in una totalità di 1.076 pagine grandi. Si tratta, con altre parole, per un oceano immenso di poesia, che percorre ogni manifestazione umana e pensiero, ogni sentimento e commozione.
Maria Teresa Liuzzo, riconosciuta e famosa poetessa in Italia, come risulta, inoltre, dalle innumerevoli recensioni, che registra nei libri, sopracitati, con capacità eccellente, approfonda i suoi temi, e con la sua ispirazione dà loro vita, vibrazione e sensibilità. Si immerge nella sostanza delle sue idee che rivela in tutti i suoi parametri. La sua parola è contemporaneamente un oceano burrascoso e una laguna tranquilla, senza crepe. Il sogno che si libra nell’aria, la fantasia creativa, il carico particolare delle parole e la figura dell’ispirazione, offrono un totale meraviglioso, penetrante e colmo di scosse e di vibrazioni psichiche.
La sua tematica è tanta quante sono le sue poesie, stimoli presi dal di dentro e dal di fuori del suo mondo, immagini che albeggiano offuscamente nel pensiero, si materializzano nei suoi versi e diventano poesia. Visioni di un momento, si trasformano in sintesi poetiche profonde, mentre le antenne dei suoi sensi, ricevono messaggi terrestri e universali, naturali e psichici, meditati e lirici, umani e ultramondani, che seguono il corso poetico dell’opera di Maria Teresa Liuzzo.
Si tratta di una poesia polimorfa, polifona, poliedrica e umana, scritta con chiarezza, prontezza e passione lirica, in cui abbonda il verso sicuro, l’immagine pura, il pensiero integro, la visone profonda dell’esistenza umana, l’angoscia esistenziale dell’uomo, la bellezza dell’anima, la fonte inesauribile dell’ispirazione pronta e dell’evasione sottile, lirica e femminile, nei momenti più cruciali.
Un’aria soave di esaltazione poetica pervade i suoi libri e un profumo accattivante emerge da ogni verso a volte come esplosione poetica nella crudele quotidianità e a volte come identità di una poetessa vera, che parla con semplicità, con simboli comprensibili, con immagini e parole chiare, il tutto destinato all’uomo della nostra epoca gravemente provato.
La poesia di Maria Teresa Liuzzo cammina sulle pulsazioni del nostro tempo, con i turbamenti, i dubbi, gli interrogativi e le ricerche dell’uomo contemporaneo, che si dimena tra le difficoltà dei nostri tempi e l’assenza dei valori morali. Ricerca nell’uomo le sue angosce, come ispirazione lirica, come verso di pensiero e a volte la trasmissione di messaggi dal profondo del cuore, gli abissi dell’anima e il caos del nostro universo sconosciuto.