Home Approccio Italo Albanese La morte di Skanderbeg vista oggi!

La morte di Skanderbeg vista oggi!

Di Loris Castriota Skanderbeg

Il 17 gennaio del 1468 moriva Giorgio Castriota, detto Skanderbeg, invincibile condottiero, guerriero temuto e rispettato, abile diplomatico e politico, difensore dell’Albania e dell’intera Europa contro la graduale invasione degli eserciti ottomani.
Papa Callisto III gli attribuì il soprannome di “Athleta Christi”: per la Chiesa fu un prezioso alleato, “Defensor Fidei”, come pochi altri leader militari e politici dell’epoca.

La morte di Skanderbeg per maligne febbri malariche (non è mai stata dimostrata l’altra tesi per la quale sarebbe stato avvelenato da un traditore al soldo del sultano) fece mancare la guida che teneva uniti i grandi feudatari albanesi e sgretolò la coalizione che guidava fin dall’alleanza della Lega di Lëzha del 1444, così l’Albania fu invasa e, pochi anni dopo, nel 1480, i Turchi attaccarono e conquistarono persino Otranto che fu liberata solo dopo che le forze cristiane intervennero massicciamente a riprendersi la città salentina.

L’Albania, intanto, cadde sotto un giogo che doveva durare oltre quattro secoli. La Terra delle Aquile doveva pagare care le sconfitte che aveva inflitto alle armate della Mezzaluna e gli Albanesi furono costretti a diventare sudditi del sultano accettando, in buona parte, la conversione all’Islam, per evitare persecuzioni, violenze e pesantissime tasse. La storia, la cultura e l’identità nazionale furono quasi cancellate e, comunque, furono vissute quasi “di nascosto”, fino a quando, nel 1912, l’Albania non conquistò di nuovo l’indipendenza dall’impero ottomano.

Per quello che ha rappresentato per l’Albania, l’Italia e l’intero continente, Giorgio Castriota è ancora oggi celebrato come un eroe nazionale in Patria e anche nelle altre nazioni come un grande protagonista della Storia.

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