Di Emanuela Dyrmishi
L’Iftar il pasto serale del Ramadan condiviso con tutti, senza distinzione religiosa o etnica” è questa l’idea alla base dell’ “Iftar Condiviso” che si terrà il 23 marzo ore 18 a Bellinzona. Gli organizzatori sono un gruppo di amici, cristiani e mussulmani, che quest’anno, caratterizzato dall’inasprimento di molti conflitti vecchi e nuovi hanno chiesto un sostegno più istituzionale rispetto a quello che portano avanti da anni.
Il Comune di Bellinzona e il Servizio per l’Integrazione degli Stranieri hanno appoggiato quest’iniziativa mettendo a disposizione la sala che accoglierà 300 per-sone, tra cui anche rappresentanti del Canton Ticino, delle varie Chiese del territorio, Professori della Facoltà di Teologia e Teologi. Luan Afmataj, Imam di Bellinzona ha commentato: “L’idea nasce dal senso dell’Iftar stesso: donare, condividere con l’al-tro.
Vogliamo dare a tutta la società il messaggio che non c’è niente di più naturale che vivere insieme con le nostre diversità nel mondo che ci è stato donato da Dio. La condivisione del Pane ne è il simbolo. Il pane nella tradizione dei Balcani, Turchia o altri paesi musulmani ha un significato particolare.
I nostri avi dicevano: “ il giura-mento più significativo è sul Pane e sul Corano” perciò il senso di questo Iftar è con-dividere con l’altro quello che ci è importante, il pane. Il digiuno è devozione, sacrifi-cio, obbedienza, solidarietà, rispetto, amore; corso intensivo di un mese che mira al miglioramento di noi stessi, alla ricerca di Dio e dell’amore per l’altro. Questi due principi sono anche alla base del Cristianesimo”.
L’idea dell’Iftar condiviso nasce anni fa’ da tre amici: Fabio Leidi (insegnante), Clau-dio Mésoniat (giornalista) e Luan (Imam), allargata poi alle comunità del posto. Il loro spirito va oltre alle classiche conferenze sul dialogo interreligioso, loro lo chiamano “ Dialogo in pratica”. E’ un dialogo a cena, al caffè, nelle gite, condivisione dei mo-menti dedicati alla messa o dei momenti di preghiera tra le varie comunità, condivi-sione delle festività religiose.
Durante il Ramadan del 2023 l’Iftar è stato condiviso con 12 religiosi cattolici e il mese successivo 15 mussulmani erano parte del momento di preghiera e cena organizzato dalla Chiesa Evangelica Riformata di Lugano, da cattolici e protestanti. Quest’anno il Ramadan dura dal 10 marzo al 9 aprile, il mese in cui si pratica il digiuno in commemorazione della prima rivelazione del Corano al profeta Maometto.
Ramadan non è solo digiuno, è donazione e cura dell’altro. Ogni famiglia praticante deve donare a chi ha bisogno il corrispettivo in denaro di quello che serve a lei stessa per i pasti della giornata. I malati sono esonerati dal digiuno ma non dal donare ai bisognosi. Il Ticino conta 99426 stranieri, pari al 28.1% della popolazione, e 254597 nativi, molto minore è la presenza nella Provincia di Varese con 8,54% di stranieri (74921) sulla popolazione nativa (802767).
Sarà stata questa forte presenza e il rico-noscimento dell’importanza dell’integrazione sociale come base dello sviluppo econo-mico a spingere le politiche del Cantone a strutturare sul territorio un programma di integrazione in continuo miglioramento?
Sulle stesse basi è stata fortemente richiesta e sostenuta da parte della referente per la Psichiatria e migrazione a.r la presenza dell’Imam due volte a settimana nei Centri Richiedenti Asilo di Balerna e Chiasso ac-canto alle guide spirituali cristiane.