Di Rita Bompadre*
“Un buon libro è un compagno che ci fa passare dei momenti felici” (Giacomo Leopardi). L’intestazione, contenuta nel libro “Amore che viene e che va…” di Cesare Verlucca e Giorgio Cortese (Hever Edizioni, 2023 pp. 104 € 15.00) già racchiude il senso poetico della vocazione di chi scrive ed edita per accompagnare i lettori nell’intrigante ed entusiasmante riuscita di una trama autentica e nel coinvolgimento di una storia avventurosa.
Il libro scritto da Cesare Verlucca e Giorgio Cortese, abbraccia appassionatamente il destino del grande amore, raccontato attraverso gli incroci imprevedibili e affascinanti che legano le vite dei due protagonisti Grazia e Angelo. Gli autori descrivono il romanticismo di un sentimento, nato in Calabria e ritrovato inaspettatamente ad Ivrea, che contraddistingue l’ispirazione fiabesca e sorprendente della fatalità, la magia avvincente degli incontri, la combinazione travolgente e impetuosa del tempo, ipotecato tra il compromesso irrisolto del passato e la testimonianza sospesa del presente.
La grande storia d’amore dispiega la sua forza nella prontezza e nella determinazione dell’indole dei personaggi, immersi nell’esplorazione del coraggio e nell’incrollabile fiducia nella speranza, evolve il tenace ardore nell’incondizionata fedeltà, nutre, contro l’inafferrabilità degli avvenimenti e la volubilità delle oscillazioni emotive, gli accordi fortunati della rinascita inestinguibile dell’amore e del desiderio, rincorre l’impalpabile e delicata percezione del mondo degli affetti e delle emozioni, nell’etica seducente e suggestiva della finalità umana.
Nonostante il groviglio insidioso delle avversità, l’imprevista incognita delle vicissitudini, la prospettiva fortuita delle fughe, l’esperienza di Grazia e di Angelo dimostra la possibilità di coltivare la volontà, recuperare la cognizione della propria esistenza, riscattare la reciproca volontà del bene, superare l’elemento incontrollabile e sconvolgente degli eventi dolorosi e delle sofferenze, affrontare le prove della vita coltivando il pensiero della libertà interiore, la sensibilità e l’intuito comprensivo in ogni profondo, essenziale insegnamento.
Gli autori guidano il cammino dei protagonisti nello scenario meraviglioso di luoghi e ambienti riferiti con viva attenzione estetica e precise caratteristiche, lungo il richiamo evocativo della storia dalle Alpi alla Sila, il respiro ammaliante delle tradizioni, l’immensità della natura e l’incomparabile spettacolarità dei paesaggi tracciati.
Cesare Verlucca e Giorgio Cortese illustrano con risoluta e incisiva maestria l’arte pittoresca del racconto, mostrando l’affinità emotiva di una storia che regala, al lettore, la rivelazione, carica di suspense, di un viaggio incredibile, nelle conturbanti vicende avvolte nell’alone criminoso dei fatti, nell’assalto di un passato che riemerge dalla superficie nascosta e chiede la resa dei conti.
Interpretano, nelle forme corpose e suadenti della scrittura, la gradazione impulsiva e passionale del convincente romanzo, nelle superbe pennellate dei colpi di scena, nelle svolte fulminee di un intreccio che mantiene costantemente vivo l’interesse e stupisce per la sua attraente identità, nell’affidabilità accattivante dell’espediente letterario.
Il libro espone l’indicazione di un codice affettivo che ritrova nella sua ragion d’essere il motivo nobile di resistere agli episodi spiacevoli della vita, salvare dai contesti tormentati e contaminati la purezza della propria anima per coronare il sogno di un’affermazione, custodita nel cuore di un’epoca felice.
*Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/