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Migranti: al cancelliere tedesco Scholz potrebbe non rimanere altro che applicare il modello Italia-Albania

Di Nick Alipour e Oliver Noyan | euractiv.com | translated by Paolo Cantore

I lander tedeschi hanno chiesto al governo federale di consentire l’esternalizzazione delle procedure di asilo in Paesi terzi, e il cancelliere Olaf Scholz ha promesso, durante il vertice di giovedì (20 giugno), di continuare a valutare le opzioni.

La discussione sul trattamento delle procedure di asilo in Paesi terzi si è intensificata negli ultimi mesi a seguito dell’aumento del numero di migranti e della conseguente crescita di popolarità dell’estrema destra.

Prima dell’incontro, gli Stati federali avevano chiesto, in una risoluzione congiunta, “modelli concreti” per l’esternalizzazione delle procedure di asilo, aumentando la pressione sul governo affinché agisse.

Tuttavia, Scholz sembra esitare a compiere i passi successivi. Giovedì scorso, dopo un incontro con i premier degli Stati a Berlino, ha fatto un passo indietro e ha “accettato fermamente di continuare il processo” di esplorazione delle opzioni.

Il governo federale intende presentare una proposta al prossimo incontro tra Stato e Confederazione, che si terrà a dicembre.

Esplorare altri modelli

Il governo ha commissionato una perizia sulla fattibilità di un piano che potrebbe basarsi su diversi modelli, come quello britannico per il Ruanda o l’accordo italiano sulle procedure di asilo in Albania.

Tuttavia, gli esperti si sono dimostrati molto scettici nei confronti dell’approccio e hanno messo in guardia dalle sfide legali e dalla potenziale frammentazione del sistema europeo di asilo se il governo dovesse adottare un piano simile.

Sebbene gli esperti non abbiano “fondamentalmente” escluso l’esternalizzazione delle procedure migratorie da un punto di vista legale, “molti esperti si sono dimostrati scettici o addirittura critici nei confronti delle opzioni legali e di attuazione effettiva”, si legge nel rapporto, secondo una fuga di notizie ottenuta dall’emittente ARD.

Sono state espresse preoccupazioni, in particolare per i requisiti del diritto dell’UE e per la situazione geografica della Germania, che potrebbero rendere difficile l’attuazione dei modelli di esternalizzazione perseguiti da Gran Bretagna e Italia.

Dal momento che il controverso modello del Ruanda sembra essere fuori discussione a causa dell’esito della consultazione degli esperti, Scholz non ha voluto commentare la forma che potrebbe assumere un approccio tedesco all’esternalizzazione delle procedure di asilo.

“Penso che sia troppo presto”, ha detto Scholz.

La ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, che era stata incaricata della revisione, aveva già ridimensionato le aspettative sui prossimi passi del governo prima del vertice con gli Stati federali.

L’esternalizzazione dei controlli sull’asilo potrebbe essere un “piccolo tassello”, ma non cambierebbe radicalmente la situazione dell’immigrazione in Germania, ha dichiarato Faeser a margine di un incontro con i ministri degli Interni regionali tedeschi a Potsdam.

Non si tratta di una “svolta epocale”, ha sottolineato Faeser.

Mentre in precedenza aveva detto di essere “molto interessata” ai piani dell’Italia di gestire le richieste d’asilo dei migranti in Albania, la sua conclusione è apparsa ora più attenuata, e ha osservato che il governo britannico “sta negoziando [con il Ruanda] da 18 mesi e non ha ancora proposto un modello valido”.

Mentre gli Stati guidati dalla CDU puntavano ad aumentare la pressione su Scholz, il suo collega di partito Stephan Weil, primo ministro della Bassa Sassonia, ha appoggiato il suo approccio cauto, affermando che l’esternalizzazione difficilmente risolverà il problema.

[A cura di Alice Taylor]

Leggi qui l’articolo originale.

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