I baci di mia figlia
mi rendono orgoglioso.
Sono colorati e festosi come coriandoli.
E’ sensibile il mio angioletto,
il mio tesoro, bello come il sole e dorato come le spighe.
I suoi baci sono cuori che mi stampa sulla guancia,
melodia la sua risata
se giocando mi strappa gli occhiali
e li poggia sul suo nasino,
come un trofeo appena conquistato.
Sono quadri della vita, gesti d’amore indimenticabili
che rendono sacri i legami tra padre e figlia.
Per i suoi baci…
per i suoi baci vorrei poter tornare indietro
e fermare il tempo
per raccogliere la sabbia di quell’amore e versarla in una clessidra…
e ricominciare come nelle favole: ”c’era una volta”…
Ma il ruggito del tempo che fugge
mi sussurra che la vita è come un fiume
e non si ferma.
Non è una favola!
E mentre il ricordo continua a baciarmi
recito il copione
come se facessi parte di un cast,
dove i momenti sono pagine da sfogliare
e respirano in un oggi lontano dall’ieri.
La scena continua ed è più viva che mai nel mio cuore.
E mi piace immaginare come in una fiaba,/ vedere con i miei occhi mia figlia diventare madre / con la sua creatura stretta fra le braccia / così bella da sembrare una Madonna, / ed io nonno nel teatro della vita / dove la fiamma del destino si ribalta.