Miriam Maria Santucci, nata a Camerino il 24 febbraio 1945, ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza nelle Marche e in Umbria. La sua passione per la scrittura inizia a tredici anni, quando vince due premi di poesia a livello nazionale: il “Trofeo Penna d’Oro” (1963) e “Il Campanellino” (1965). Durante gli anni giovanili, scrive articoli per giornali studenteschi e riviste locali. Trasferita con la famiglia in provincia di Milano, lavora come correttrice di bozze presso la casa editrice “Fratelli Fabbri Editori”.
Un capitolo importante della sua vita si apre in Brasile, dove vive per ventidue anni, prima a San Paolo e poi a Curitiba, capitale dello Stato del Paranà. Qui, diventa coordinatrice e insegnante di lingua italiana presso la Dante Alighieri, fonda e dirige un coro di musica italiana come supporto ai corsi didattici. In seguito, dà vita al Centro di Cultura Italiana “Integrato”, dove organizza corsi di lingua e numerose attività culturali. Per il suo impegno nel promuovere la cultura e le tradizioni italiane, nel 1993 riceve l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana dal Consolato Generale d’Italia a Curitiba e dal Governo Italiano. Dal 2015, si dedica alla poesia, pubblicando diverse raccolte di poesie e riflessioni illustrate:
“Le Impronte della Vita”, “Il Sentiero del Destino”, “La Luce dei Pensieri”, “Oltre l’Orizzonte”.
Nel 2020 ha pubblicato la Raccolta di Poesie e Riflessioni: “Oltre i Confini del Cielo e del Mare.”
Dal 2019, si concentra sulla narrativa e pubblica la trilogia autobiografica “GORA”, che include i titoli GORA – Appunti di un’infanzia nel dopoguerra, GORA e la valigia di cartone, e GORA – Il coraggio di ricominciare (2023).
Nel 2024, pubblica la dilogia drammatica “Onde di Inganni” e “Onde di Inganni 2 – L’inaspettato epilogo”. Attualmente sta lavorando a una nuova opera narrativa: “Le Sorelle Gemelle – Sopravvivere insieme”, con uscita prevista per il 2025.
FIORE RECISO
Ti ho visto lì,
seduto tra le foglie,
tra gli aceri d’un viale senza fine,
come un petalo rimasto chissà come.
In mano reggevi le tue scarpe
e un orsettino che chiamavi “Amore”.
Petalo vivo tra le foglie morte…
Occhi perduti in un punto lontano
e nel tuo sguardo ho letto il tuo dolore,
nel tuo silenzio ho udito il tuo richiamo.
Ho poggiato la mano sul tuo viso
e il tuo calore mi ha marchiato il cuore.
Tu mi hai fissato pieno di stupore
e hai lasciato un attimo le scarpe.
Fiore reciso, senza più parole…
Fiore reciso, senza più un affetto…
Petalo vivo tra le foglie morte…
SORRISO
Il sorriso negli occhi di un bambino
asciuga le lacrime del cuore,
prezioso e delicato come un fiore
sbocciato all’improvviso nel giardino.
Allieta l’anima e libera la mente
e l’orizzonte appare più vicino.
Le pene si dissolvono all’istante
come ciocchi bruciati nel camino
e resta solo un’impronta dentro il cuore…
L’impronta del sorriso di un bambino….
LA CAREZZA DEL MARE
I pensieri s’attorcigliano
al fragore delle onde:
per capire l’Infinito
ho fissato l’orizzonte.
Ho sentito freddo al cuore
al veder tante conchiglie
rovesciate sulla sabbia
come inutili quisquilie.
Quelli che vediamo stesi
spesso accade che son corpi,
ma la gente non li nota,
non s’accorge che son morti.
Sono solo dei puntini
che cercavano salvezza
e soltanto il mare azzurro
dona loro una carezza…
VITE RUBATE
Ti conobbi che eri una bambina,
la più bella e gioiosa del paese.
Ti osservavo correre sui prati
con palloncini e collanine appese.
Il tempo passò in fretta e tu crescesti,
andasti via ma io non seppi dove.
Poi un giorno anch’io partii e mi scordai
di quella bimba in mezzo al prato in fiore.
Ora vedo la tua foto sul giornale…
Vent’anni avevi, venti solamente…
Han scritto che fu l’uomo che tu amavi
a rubarti la vita atrocemente…
Tu, che correvi lieta in mezzo al prato
e che ora giaci sotto quella croce,
possa tu perdonar chi t’ha ammazzato,
correre in cielo e riposare in pace!
A cura di: Angela Kosta Direttore Esecutivo della Rivista MIRIADE Accademica, giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice, traduttrice, promotrice