Dopo vent’anni Paglia è tornato a Pristina per incontrare i militari italiani del contingente Kfor e parlare, in particolare, con coloro che sono alla prima esperienza in un teatro operativo.
“Oggi sono tornato qui in missione in Kosovo e ho rivisto un paese completamente diverso, senza più segni della guerra. Un Paese che oggi vive la normalità, ed è il nostro lavoro portarla qui”, ha detto, a margine di un incontro con i soldati della base dall’esercito italiano a Peje, il tenente colonnello Gianfranco Paglia.
Paglia – medaglia d’oro al valore militare dopo la missione italiana in Somalia, in cui rimase gravemente ferito perdendo l’uso delle gambe – è giunto in Kosovo per parlare ai soldati in missione oggi, incoraggiando in particolare chi è alla prima esperienza in scenari operativi: “Sono passati 25 anni da quando siamo entrati qui e vediamo dei risultati enormi. Un lavoro che i nostri militari fanno in silenzio perché molto spesso fanno notizia quando muore qualcuno, e invece va data voce a chi lavora tutti i giorni”.
Paglia sottolinea le difficoltà che esistono ancora nei rapporti tra i serbi e gli albanesi: “Ricostruiscono il loro paese – ha detto – perché hanno una difesa internazionale, altrimenti il Kosovo sarebbe una polveriera. Lo sappiamo tutti e non per niente il contingente resta ampio facendo un lavoro egregio. C’è una pace apparente, deve passare una generazione per dimenticare tutto ciò che la guerra ha lasciato”. Paglia ha anche parlato del nuovo comandante della Kfor in Kosovo, il generale Enrico Barduani: ” sono sicuro – ha detto – che farà grandi cose”.
Nel cinema del Villaggio Italia insieme a Paglia è intervenuto Rocco Mondo, colonnello e comandante del Villaggio: “Il nostro contingente in Kosovo – ha detto – è costituito da 10 nazioni tra cui l’Italia. Il nostro lavoro quotidiano è sempre al massimo per garantire la stabilità all’interno di questa area e da parte dei kosovari ci sono attestati di stima, ci ringraziano quotidianamente per il lavoro che facciamo. Noi ovviamente garantiamo l’imparzialità sia verso la maggioranza albanese che nei confronti di tutte le altre minoranza”./RaiNews.it