Da Tommaso Garofalo
Primo ottobre, cripta della Cattedrale di Bari, officiante don Franco Lanzolla, si commemora il trentennale dalla scomparsa del compianto sindaco Enrico Dalfino.
Il sindaco della città di Bari, amato da tutti i baresi e non solo, che ha lascia un vuoto incolmabile sia istituzionalmente che umanamente il 24 agosto 1994.
Una persona, un uomo di grande caratura umana capace di vedere da subito l’episodio che ha segnato la vita della città e il futuro tra l’Italia e l’Albania, come un grido di aiuto umanitario.
Tutti noi ricordiamo l’episodio del Vlora che ha segnato profondamente l’animo e il pensiero del compianto Enrico relegandolo a sublime e alte pagine della storia d’Italia e d’Europa.
Durante la cerimonia religiosa che si è tenuta in presenza di amici e familiari, è stata ricordata da Monsignor Lanzolla, lo spessore umano, etico, morale e politico di un uomo che al momento dell’impatto con la storia, contrastato da tutti, ha mantenuto salda la rotta del suo pensiero e come timoniere, superando la burrasca politica, consegnando e consegnandosi alla storia italiana e cittadina.
Particolarmente gradita la presenza del Console Generale per il sud Italia a Bari, il professore Arjan Vasjari, accolto dalla famiglia Dalfino, in un clima di affettuosa amicizia.
L’Albania si dimostra ancora una volta, attenta alla figura di Dalfino, sindaco apprezzato e stimato anche in terra d’Albania.
Una nazione che ha saputo vedere da subito il nobile intento a differenza delle controverse politiche nazionali.
Immancabile la presenza della signora Dalfino, una donna di grande energia, che ha catalizzato l’attenzione dei presenti dopo la cerimonia religiosa. TdB