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La nomina di Fitto per rilanciare il MEGA e il MIGA al tempo del MAGA

Di Pierangelo P. PANOZZO

La questione della nomina di Fitto a vicepresidente della Commissione dell’Unione Europea si sta sviluppando in un ambito geopolitico molto particolare. Negli Usa e dagli Usa impazza il MAGA (Make American Great Again), che è alla base della vittoria al KO del presidente-pugile Trump.

Gli effetti del MAGA, ovviamente, come ben notato da tanti specialisti di geopolitica o geo-economia, ricadono sull’Europa. La quale, se vuole avere un ruolo nel tempo del dominante “Trumpismo” (per non poca parte alimentato anche dal “Muskismo”), deve varare informalmente una sorta di MEGA (Make Europe Great Again), perché se l’Europa non ritorna grande, trovando uno spazio adeguato nell’ambito del predominio del Trumpismo, saranno per il Vecchio Continente tempi cupi.

Accanto alla questione dell’affermazione del MAGA, dell’esigenza del MEGA, si pone la questione del MIGA (Make Italy Great Again). E deve essere chiaro a tutti che, senza una sana azione in funzione del MEGA, non è possibile ottenere risultati quanto al MIGA. Il destino dell’Italia è, infatti, strettamente intrecciato al destino dell’Europa. Ho scritto tante volte che abbiamo due Patrie, così come già le aveva Mazzini quando concepì, dopo “La Giovine Italia”, “La Giovine Europa”. Oggi, però, almeno sul piano tecnologico, sia Europa che Italia, sono meno “giovani”, meno avanzate, meno moderne, meno dinamiche, meno veloci dell’America.

Di qui, l’esigenza di puntare congiuntamente sul MEGA e sul MIGA. È in questa operazione, apparentemente fatta di acronimi para-pubblicitari, che si colloca la questione dell’esigenza di un supporto del sistema-Paese alla nomina di Raffaele Fitto. Del resto, il governo Meloni, con la maggioranza che lo sostiene, è sostanzialmente l’unico governo conservatore senza impronte di tipo estremista che c’è oggi tra i grandi Paesi europei.

E ha ragione il Presidente Mattarella, che ha messo il suo volto istituzionale sulla questione della nomina di un italiano, già autorevolissimo esponente del governo Meloni, a vice-presidente esecutivo della Commissione Europea. In sintesi, col MAGA dovremmo avere a che fare per troppo tempo. E l’unico modo di rispondervi è puntare sul MIGA, così come occorre puntare sul MEGA: perché non c’è possibilità di rilanci e destino dell’Italia, se non in Europa.

E la nomina di Fitto assume un significato, ben più che simbolico, per un progetto di questo genere.

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