Home Approccio Italo Albanese PERCHÉ SI UCCIDE PER UN NO? Di Giuseppina De Biase

PERCHÉ SI UCCIDE PER UN NO? Di Giuseppina De Biase

Oggi purtroppo viviamo in una società aggressiva e violenta formata principalmente da giovani viziati che non ammettono un No o un rifiuto.
Saper accettare un No e avere il coraggio di dirlo è molto importante, ci fa crescere e maturare.

È vero che un rifiuto fa male, ci crea frustrazione ma fa parte della vita e bisogna accettarlo non come una cosa negativa ma di prova per migliorare e per renderci conto dei nostri limiti.

Ma oggi non è così e mi arrabbio perché la colpa la do’ anche ai genitori di oggi che non sanno dire NO ai loro figli e assistiamo a femminicidi assurdi ! Si uccide solo perché si è rifiutati!

Sara Campanella, una studentessa di Messina, è stata uccisa lunedì 31 marzo da un collega universitario per averlo rifiutato e aveva solo 22 anni e una vita davanti.

Stefano Argentino, il nome del ragazzo, le ha tagliato la gola davanti alla fermata del pulman dopo una discussione e un NO definitivo.
Erano 2 anni che la perseguitava!

Anche Ilaria Sula è stata uccisa con 3 coltellate al collo dall’ex fidanzato a Roma perché non accettava più la relazione.

Dopo averla uccisa è stata trovata morta in una valigia abbandonata.
Assurdo!!! Uccidere perché si è rifiutati!

Ma non capiscono che l’attrazione, il piacere è reciproco?

Non c’è bisogno di parlare, delle volte basta uno sguardo per capire che quella persona ti piace.

Sono profondamente addolorata ed essendo madre mi immedesimo nel dolore dei genitori di Sara e Ilaria e come possono accettare una tragedia così grande! Come possono rassegnarsi ad una morte così innaturale?
Non lo so!!!

Ma so che solo la Giustizia terrena e poi divina possono fare qualcosa per questi genitori.

La legge deve fare il suo corso e proprio mercoledì 19 marzo la Camera del Consiglio ha approvato un provvedimento che prevede l’introduzione di ulteriori misure per contrastare la violenza sulle donne:

“Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”

Prevedendo così nel nostro sistema giuridico italiano il reato di femminicidio commesso da chiunque provochi la morte di una donna per motivi di discriminazione, odio di genere o per ostacolare l’esercizio dei suoi diritti e l’espressione della sua personalità.

Tra le altre misure sono state previste anche l’introduzione, nei confronti dei detenuti colpevoli di reati, del Codice rosso di limitazioni all’accesso ai benefici previsti dalla legge.
E che giustizia sia fatta per le povere vittime e per i loro parenti.