Giungesti a me,
mio dolce respiro
ad onorar la vita mia
e render l’ anima
superior del più alto sentimento,
sicché io possa adoperare il cuore mio
come se fosse il camminar del mio sentiero.
Dapprima lento e poi raggiante,
per giunger laddove è la dimora,
della Madre Superiora della vita stessa,
che protegge e mai abbandona
ciò che Ella con così pura carne ha creato.
Beato nell’ esser giunto così lontano
Mi prostro con così tanta devozione
che le mie mani tremano e pure il corpo:
“Celeste cielo di divino aiuto, proteggi in eterno questo amore,
che dette lei la vita a me, meschino uomo
e tramutó in coraggio ogni paura.
Pura anch’ ella da età compiuta.
L’ amor che ho rivelato non ha segreti
tant’ é che ha vittoria da ogni paragone,
e tanto immensa è la sua natura”
Luigi Novello.