Mia madre Tecla De Sapio, vedova Melillo è stata una donna dedita alla sua famiglia ed all’insegnamento: si rallegrava quando un adulto si avvicinava a lei per salutarla, per manifestarle tutto il suo affetto, memore del suo impegno didattico, ispirato dai più moderni principi educativi.
Sapere che mia madre ha raggiunto mio padre, mi sconvolge, mi coglie impreparato, pur avendola vista sofferente negli ultimi tempi, per un male latente, apparso improvvisamente, che nel giro di poche settimane ha stravolto definitivamente la sua vita, conducendola alla morte.
Tutto determina nei familiari più stretti, un vortice di pensieri, che stordiscono che ci fanno meditare, che mi inducono a “riavvolgere il nastro” di un vissuto familiare, colmo di nobili sentimenti, di nobili e fortunati natali, che purtroppo mi rattrista anche tanto, mi addolora, mi incupisce. È una perdita, ma di fatto l’energia, la costanza, la determinazione, l’abnegazione, la generosità di mia madre rimarranno, nella memoria di tutti, una granitica espressione del suo insegnamento: la sua presenza sarà ancora più forte nel cuore dei suoi cari e di quelli che ha incontrato nella sua vita, proprio come se fosse materialmente presente. Già lo evidenziano le immediate testimonianze di stima ed affetto, giunte dopo la notizia della sua scomparsa.