Home Approccio Italo Albanese Valbona Jakova: Recensione del Libro di racconti “Cielo senza abitanti”, in albanese “Qiell pa banorë”

Valbona Jakova: Recensione del Libro di racconti “Cielo senza abitanti”, in albanese “Qiell pa banorë”

di Mimoza Leskaj in occasione della presentazione del suo libro a Bergamo durante l’evento “ Voci di Bilinguismo.

Jorge Luis Borges, scrittore, poeta, saggista Argentino!

“Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un pò di se e si porta via un pò di noi. Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa è la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente chedue anime non si incontrano per caso

E forse non è stato per caso la conoscenza con Mimoza Leskaj in un concorso di poesia organizzata dall’Associazione degli Scrittori e Artisti albanesi in Italia, precisamente a Calcinato. 

La sua poesia mi è piaciuta più di tutte le altre e come presidente della giuria ho proposto di optare per lei il primo premio, direi meritatissimo. I miei criteripersonali di valutazione in una poesia contengono alcuni elementi indispensabili partendo dall’idea, il messaggio che trasmette al lettore, la struttura, il modo dell’intreccio dei versi, l’ispirazione elegante che investe l’animo poetico dell’autore per poi essere riversata nei versi, la dolcezza dei suoni delle parole di preferenza scelte con cura, l’armoniosa melodia della lingua che diventa un tutt’uno con l’architettura e l’essenza della poesia.

Dunque, tutto ciò c’era in quel componimento!

Ricordando quella poesia e leggendo il suo libro che contiene una raccolta di racconti intitolata: Qiell pa banore; “Cielo senza abitanti” ho scontrato nelle sue narrazioni, elementi simili alla poesia, ho notato con stupore che i suoi racconti trasparivano la stessa eleganza di espressione, lo stesso spirito gentile, una ricchissima cultura letteraria racchiusa dentro una mente indagatore, amante di arcane misteri da sciogliere! Scritti in albanese, con espressioni e vocaboli di alto livello che sembrano uscire da una grande biblioteca di libri, cosa che mi ha fatto capire che l’autrice, in tutta la sua vita, ne abbia letto tanti accumulando una sintesi di sapere letteraria, cucita su misura per lei.

Tutti i suoi racconti vengono orientati verso la stessa direzione organizzatrice introdotti nel contenitore di una serie di intelligenze che lei possiede, quella intrapersonale, logico – matematico e quellainterpersonale che la rende capace di entrare in empatia con gli altri attraverso la comprensione delle emozioni, intenzioni, desideri degli altri senza escludere i suoi,proiettati in un epilogo, spesso vantaggioso per una bella conclusione dove le simbologie trovano e si rivestono dipsiche e corpo umano.   

Su queste basi lei costruisce i suoi personaggi che li osserva con tanta attenzione, capace di scrutare in profondità, le loro anime e, attraverso la filosofia della vita che in lei altro non è che l’amore, li accompagna affinché non ha sbrogliato l’ammatassa dei loro dolori,non ha dato un nome ai loro problemi. 

Vicino a loro, come nei film, dove il potere soprannaturale degli angeli sorride invisibile accanto alle persone che si stupiscono per un aiuto improvviso della fortuna, si mette lei, l’autrice stessa.

Qualcuno può dire che non è una vera storia, è una invenzione della scrittrice, io direi che è la sua creatura scaturita dal suo desiderio di fare del bene, dalla sua capacità di descrivere il bene che in questo caso viene aiutato non solo dal suo bagaglio interiore ricco di fantasia e doti di stile, ma che in tanti casi, quello che pone fine al suo racconto, è il suo cuore che decide,poiché lo spirito femminile si distingue anche per questo.

Il racconto “ Il ragazzo con la maglia rosa” è un racconto sconvolgente, un capolavoro di sintesi del dolore, un dolore che si nasconde nei sotto rifuggi delle parole dell’autrice, del suo modo di addolcire il dolore per non dare dolore a chi legge questi racconti, ma nel contempo, possiede l’abilità di far capire al lettore di che si tratta, li regala il suo modo di vedere, il suo penetrante sguardo.

Gli opposti si mettono di fronte senza combattere e sorvolano, senza rumore. L’autrice ha i suoi segreti sentieri dove ci accompagna con la sua mano invisibile e ci inoltra in un atmosfere surreale di una dimensione parallela.

Ci fa sentire un dolore diverso, quello dei ricordi che è più incisivo, che ti rapisce e subito penetra negli anfratti più nascosti delle pareti dell’anima, nel punto più profondo del cuore proprio grazie al suo particolare modo di descrizione. Un descrivere che copre di nobiltà qualsiasi sua parola.

Non so per quanto tempo l’ho accarezzato, per quanto tempo mi sono persa nella stessa posizione, non l’ho capita.

Era il campanello che mi scosse e vidi le mie braccia cadere inermi.

Avevo abbracciato e accarezzato quella dolce creatura nell’anima… come fa ogni madre. Le voci che venivano da fuori mi hanno fatto rientrare in me 

Figlio !

Mormorai, anche se era il figlio di un’altra persona.

La mia anima lo abbracciò come se lo avesse conosciuto, chissà da quanto tempo…

Lo scrittore albanese Istref Haxhillari, nella prefazione del libro, per definire la scrittura di Mimoza Leskaj, ci offre queste parole: Lei sì è fatta di un’altra pasta…oggi, nel fiume gonfio di acque, e difficile trovare racconti simili… scritti con un linguaggio puro, carichi di emozioni, intatti dagli artifici del tempo moderno, la sua prosa ci raggiunge come alcune vergini dei tempi antichi, per rimanere nella nostra mente, per sempre.

Come ho accennato prima, in questa modalità di scrivere, lei è stata aiutata dalle sue abilità intellettive che vanno a tingere dei punti di forza che solitamente vengono nominati: dono, pregio, propensione – e che vengono annunciati dagli stessi personaggi dei suoi racconti, sin dalla sua infanzia.

Il racconto : Kujtim i largët  –  Un ricordo lontano:

Anni fa, non so dove, avevo sentito che le grandi sinfonie nascono dai momenti di certi rumori specifici. Questo mi allettava, mi invitava a sognare, la voce di mia madre mi innervosiva tanto ogni volta che interrompeva questo modo di vivere la mia vita, così interiore che gelosamente lo tenevo nascosta a tutti.

Nella scrittura e in tutto ciò che scrivono gli altri, cerchiamo sempre di trovare qualcosa in comune, qualcosa piccola come un seme dentro di noi che, durante gli anni non fa altro che cresce. Poi spunta e diventa evidente quando sentiamo la necessità di esprimerla. La scrittura contiene una magia che non si trova nelle conversazioni dell’uso quotidiano della parola: la liberta di dare alla parola, senza avere paura del giudizio degli altri, una forza che esce dal nostro interno irruente, trasformandola in un’immagine che colpisce fulminea!

Duke pritur diellin. “Aspettando il sole”, un racconto che di improvvisi eventi di vita, senza neanche immaginarli, si affacciano bruscamente in un giorno come tutte le altre, per cambiarti l’umore e per riflettere sui destini a volte spietati che si celano dietro angoli sconosciuti

……..

Mi sono avvicinata alla macchina funeraria che conteneva il morbido corpo di Vera e ho iniziato di accarezzarla come faceva sua sorella.– Dio! Quanto rumore possiede la morte!

Oh! Le parole giravano nella mia testa come sassi. La mia voce accompagnò un mio pianto dirotto con singhiozzi. La donna che era la suocera di Vera mi ha messo la mano sulla spalla e mi ha allontanato dalla macchina…..

La macchina funeraria si è mossa per imbarcarsi in traghetto. Vera ci ha salutato con la mano, così mi è sembrato.

“Ci vediamo là!” 

Ma come dice l’autrice: la morte possiede rumori che l’uomo non vuole ascoltarli,

l’ottimismo serve ovunque e in tutti campi della vita, è sempre indispensabile, perciò c’è sempre la speranza che nasca insieme a un nuovo giorno, a un diverso modo di pensare, a un nuovo volo verso fantasia. Sia nel mondo reale, sia in quello irreale, l’ottimismo ha carattere onirico, a prescindere dalle perdite, va sempre oltre …

Questa è la visione di Mimoza Leskaj che impregna e decora i suoi personaggi molto amati e che in tanti casi li vediamo rivestiti di luce, poiché non può lasciarli andare via diversamente. 

Ci vediamo là!”… aveva sentito!

E da questa parte…in un giorno, mentre albeggiava, lavede salire verso il sole!

Valbona Jakova – Giugno 2023

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