di Med Nadhir Sebaa (Scrittore – Romanziere – Poeta – Prof. di Letteratura dell’Università di Batna (Algeria)
L’illustre scrittrice e poetessa Maria Teresa Liuzzo ha notato, in un’intervista al dipartimento culturale dell’Agenzia per il Medio Oriente, che gli scrittori e i poeti arabi hanno talento nella poesia e nella narrazione. I loro scritti sembrano trarre ispirazione dal “sacro” e dal “sufismo”. Secondo questa prolifica scrittrice, la scrittura è uno spazio privilegiato, “l’altra metà del cuore”. Il romanzo di Maria Teresa porta con sé una strategia di narrazione che rivela intenzioni legate alla tecnica dell’astrazione e una capacità originale di localizzare lo spazio – tempo e di definire in modo molto preciso eventi e personaggi: “Scrivo e continuo a vivere in questa bella ricerca di una scrittura dai molteplici significati”. Lei scrive ed evoca il cuore, l’anima e lo spirito. Sembra che Maria sia abitata dalla leggenda della nascita e della resurrezione, un pensiero cristiano molto vicino al sufismo che incornicia e dà forma al suo lavoro collettivo, creando un tipo di simbolismo e metafora che conferiscono vita alle parole e alle scritture dell’autrice; una mano tesa e una completezza umanitaria sepolta in profondità.
Traduzione di Najada Jifi Bahloul