Home Approccio Italo Albanese Procuratore Antimafia italiano a Tirana: la mafia albanese tratta alla pari

Procuratore Antimafia italiano a Tirana: la mafia albanese tratta alla pari

Di Exit.al

Questa volta la fonte e’ autorevole, cioe’ il procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, ieri in visita a Tirana, dove ha incontrato il Ministro degli Interni Fatmir Xhafaj e il Procuratore Generale Temporaneo Arta Marku.

Della visita non ci sono molti dettagli se non quelli forniti dai comunicati stampa degli ospiti albanesi e una breve intervista di De Raho rilasciata a Report TV ma in cui la traduzione impedisce di fatto di ascoltare le dichiarazioni rese in italiano dall’importante magistrato.

Ma tutti i media albanesi scrivono che secondo De Raho la criminalita’ organizzata albanese sta espandendosi in Italia e sta negoziando alleanze con la criminalita’ organizzata italiana. Il settore preferito dalla criminalita’ albanese e’ quello degli stupefacenti, ma non piu’ limitato alla marjuana, infatti gli albanesi negli ultimi tempi si starebbero allargando anche ad altre sostanze piu’ pregiate, come la cocaina.

Alla ripetuta domanda del giornalista di Report TV se in Italia ci fossero indagini su politici albanesi, De Raho ha risposto prima che non gli risultava ma che in Italia c’erano indagini su mille albanesi, residenti in Italia ma anche in Albania.

Il dato dei mille albanesi sotto indagine non sembra ne’ nuovo ne’ troppo esclatante. Nelle carceri italiane, infatti, c’erano a fine 2017 quasi 2.500 cittadini albanesi, ma in Italia in media il 35% dei detenuti e’ in attesa di giudizio (percentuale che dovrebbe crescere per gli stranieri data la maggiore probabilita’ di fuga all’estero), quindi nelle carceri Italiane con ogni probabilita’ ci sono quasi mille albanesi in attesa di giudizio, di cui una gran parte presumibilmente ancora sotto indagine.

L’altra sostanziale affermazione di De Raho, cioe’ che la criminalita’ albanese non si occupa piu’ solo di marjuana, ma ha assunto un ruolo importante anche in altri tipi di droghe, era cosa gia’ resa evidente dalle cronache italiane e dai numerosi arresti per traffico di cocaina e di eroina.

La cosa che invece colpisce e’ la considerazione di De Raho sul ruolo “alla pari” della criminalita’ albanese rispetto alle mafie italiane, cosa che sarebbe stata iniziata, e resa possibile, negli ultimi anni dalle grandi disponibilita’ di marjuana di produzione albanese, e che avrebbe i suoi effetti solo adesso, avendo il potere commerciale della marjuana reso possibile l’ingresso degli albanesi nel traffico di altre sostanze stupefacenti acquistate da altre provenienze.

Se con la soppressione di Lazarat si e’ innescata la diffusione della coltivazione della cannabis in tutta l’Albania, sembra adesso che, soppressa la coltivazione della cannabis in Albania, si sia scatenato il traffico di ogni altra sostanza.

Quindi i resoconti dei sorvoli della Guardia di Finanza non serviranno piu’ al governo albanese per dimostrare che la droga in Albania non e’ un vero problema.

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