Intervistato da Aleks Vulaj, Legnano (Mi)
Quando mi proposero di scrivere qualcosa per questa giovane artista lo presi a cuore come fosse una “missione” anche se i nostri impegni famigliari e sociali non finiscono mai. Semplicemente perché mi convinco sempre di più che i giovani ed i loro talenti non bisogna lasciarli all’ombra e al destino ma promuoverli ad ogni costo ed in tutti i modi possibili.
E da una famiglia di artisti come Ndue Pal Qokaj e Drita Gega (Qokaj), non poteva venire fuori di meglio che una stilista a 360° come preferisce definirsi la nostra Sandrina Qokaj.
Dopo questa breve premessa che forse vi ho anche annoiato preferisco fare parlare lei stessa della sua storia da poco è stata intervistata da Teleunica una Tv locale della città di Lecco.
Sandrina si racconta cosi:
Avrei voluto essere una principessa, ma non avevo l’abito adatto e cosi mi immergevo in un mare di domande tante volte senza risposte concrete tipo: e chi l’ha detto che dovrei avere meno fantasia di chi ha creato le più belle principesse della Disney?
Fu questa la mia fonte di ispirazione e cosi cominciai subito a dare vita al mio sogno. Mi missi alla ricerca del “tesoro” e presi ago e filo e ebbi la fortuna di trovare un bellissimo lenzuolo di seta color navy, bordato di quel macramè elaborato grandiosamente.
Tornai nella mia piccola mansarda e mi misi al lavoro facendo del mio meglio avendo bene in mente cosa fare e come realizzarlo. Cosi le mie mani lavorarono da sole comandate ovviamente dalla ispirazione iniziale, completando tutto per un pomeriggio.
La sera lo indossai quel vestito che avevo fatto personalmente sentendomi pienamente realizzata. E al contrario di Cenerentola non ebbi bisogno di alcuna fatta o topini sarti.
E cosi che inizia una passione che poi nel tempo diventerà professione di Sandrina che sicuramente lo porterà lontano nella sua carriera di stilista, e noi tutti gli lo auguriamo di cuore.
Da piccola – racconta – ancora Qokaj nei primi anni di scuola ho preferito le materie di letteratura, arte e musica invece di quelle scientifiche e la matematica. Ed ebbi la fortuna di trovare una scuola superiore che dava risalto a queste materie che adoravo.
Fin dal primo anno mi concentrai parallelamente in sartoria, modellistica, fashion design e computer graphic design, cercando di soddisfare tutte le mie curiosità in merito alla professione che volevo per il futuro, a mi veniva tutto cosi naturale come se certe cose li sapessi già.
Mi piace seguire il mio lavoro dall’inizio che è il progetto iniziale fino al perfezionamento dopo le prove per poi arrivare al prodotto finito che calza al pennello. E poi gli eventi che mi piace organizzarli, specialmente i miei perché non mi do limiti e non mi faccio spaventare da imprevisti da idee troppo in là, occupandosi sia delle piccole cose sia quelle grandi.
Già sfiorano i bei ricordi: ha 11 anni quando va in scena la sua prima sfilata in un cineteatro al Palladium di Castello. Mandando in scena 8 abiti da bimba richiamando il mondo delle Dee Greche da cuginette che avevano l’età da 4 a 9 anni c e che si prestarono a sfilare. Per la prima volta mi sentì orgogliosa di me e delle mie piccole modelle.
Fu anche la prima volta davanti un pubblico e senza aspettarmelo, il presentatore commentò il mio lavoro con una domanda mi spiazzo’: “Dov’è vorresti arrivare con questo tuo talento?” Per il momento lo guardai e senza esitazione dissi: “fino in cielo”.
Era questa la testa di una bambina di 11 anni un po’ per gioco e un po’ perché cominciavo a sentirmi una piccola donnina volevo assolutamente creare tutto ciò che mi passava per la testa.
La mia famiglia è stata per me un sostegno indiscutibile sin dal principio. Pronta ad incoraggiarmi , credendo nel mio talento e nel mio sogno. Da piccola volevo fare la veterinaria, la pianista, l’artista, la psicologa, interior designer e alla fine la stilista. Sognavo di sposarmi a 18 anni e di avere cinque figli… insomma diciamo che mio figlio fa già per cinque.
Ho concluso il mio percorso di studi all’ateneo post diploma di Lecco il 26 giugno di quest’anno con il pieno dei voti 110 e Lode al progetto della tesi. Ho progettato trenta scarpe e trenta borse come pezzi unici abbinati a cento capi di vestiti.
Ho presentato una tesi incentrata sulle mie origini che era anche una dedica a me come mamma, come donna e come stilista. Non immaginavo mai che sarei riuscita a terminare con un bimbo piccolo e viaggiando ogni settimana 500 km andata e ritorno.
Finalmente sono riuscita a dare lo sprint finale contando molto sull’aiuto della famiglia come accennavo più in su’, i professori e gli amici sono arrivato al mio obbiettivo che sarà anche il mio punto d’inizio.Doveva pure esplodere da qualche parte questa mia passione o no?
Infine vorrei dare coraggio anche ad altre ragazze, donne e mamme come me di non rinunciare mai ai propri sogni al costo di fare tutti i sacrifici necessari. Noi come comunità della zona Lombarda ma anche da tutta l’Italia gli arrivano i migliori auguri per una carriera proficua ed operosa! Complimenti vivissimi!