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Unika. Anzi Strategika. È la via dell’export “no problem” indicata da Caesar e Camera italo albanese

Di Alessandro Zorgniotti

Unika. Anzi Strategika. È la via del successo produttivo e commerciale indicata da Fondazione Caesar e Camera di commercio italo albanese a beneficio non soltanto delle start up italiane ma anche delle aziende medie e piccole già esistenti, attive nei settori del made in Italy, e intenzionate o interessate a commercializzare i propri prodotti della gamma sia food che no food.

“In questi primi mesi di nostra operatività – spiega infatti Cesare Labianca, fondatore e amministratore del Gruppo Caesar – abbiamo preso nota delle molte necessità sollevate dalle numerose PMI italiane che si sono rivolte a noi.

Necessità che non comprendevano solamente le esigenze di costituzione di start up in Albania, ossia di aziende di nuovo avviamento di diritto albanese in grado di rappresentare uno sviluppo o una espansione delle proprie attività italiane in senso manifatturiero e industriale; ma che, spesso, riguardavano anche il solo aspetto legato all’obiettivo di accrescere le proprie esportazioni estere.

Il problema della commercializzazione produttiva, per la grandissima maggioranza delle piccole e medie imprese italiane, che al loro interno sono per lo più di fascia piccola, attiene infatti alle risorse logistiche e organizzative da mettere in campo per tale fine. Eppure è proprio dalla piccola e micro impresa che trae origine il nostro made in Italy apprezzato e celebre in tutto il mondo”.

Da qui la scelta “Strategika” di costituire una società di servizi con tale nome che nasce dalla collaborazione, in atto dallo scorso settembre, tra fondazione Caesar e Camera di commercio italo albanese, rappresentata quest’ultima dal nuovo Presidente Tommaso Scattolari che dichiara: “Esportare e commercializzare all’estero, se è un imperativo per i più grandi gruppi, a maggior ragione lo è per le PMI.

A queste ultime ci rivolgiamo con la creazione di questo soggetto giuridico commerciale che ha la missione appunto Strategika di evitare, all’imprenditore interessato, il diretto sostenimento di costi lavorativi, amministrativi e fiscali connessi alle fasi di studio di mercato e di stipula degli accordi con aziende di trasformazione o di distribuzione, commerciale e turistica, attive in Albania.

Certamente lo sviluppo del settore ricettivo nel Paese delle Aquile, con i suoi oltre cinque milioni di visitatori solo nei primi 9 mesi di quest’anno, rappresenta una formidabile opportunità per il made in Italy artigianale ed enogastronomico che noi abbiamo il compito di trasformare in vetrina capace di generare reddito per l’impresa produttrice italiana. Oramai parlare di delocalizzazione è superato sia economicamente che socialmente, la vera sfida si chiama espansione”.

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