Home Approccio Italo Albanese Darien Levani gira l’Italia con il Toringrad

Darien Levani gira l’Italia con il Toringrad

Da Denisa Kola

“Come fai a riconoscere la felicità mentre la stai vivendo? E sussurrare a te stesso: ora fermati, sei felice. Cristallizza questa frazione e osservati meglio: hai parte di quello che volevi, sei in un posto caldo, e sparsi per questa città ci sono degli amici che farebbero tutto per te. Rifletti su questo momento, cerca di fissarlo nella tua memoria per sfogliarlo più tardi come si sfogliano delle fotografie in cerca di conforto. Non lo sai. Lo capisci dopo, solo dopo.”

Non ricordo esattamente perché ho deciso di acquistare questo libro. Forse sono stata attratta dal nome dell’autore- Darien Levani– o conquistata dalla copertina, perché – la notizia è – come dice Drini, il protagonista del libro –  che l’abito fa il monaco, eccome se lo fa.

È ferragosto, non ho amici e di conseguenza  sono a casa, sola, cercando ancora il senso della vita, un senso che molto probabilmente non troverò mai dato che spendo la maggior parte del mio tempo nella mia dimora evitando il mondo. E così oggi ho deciso di evadere dalla mia triste realtà cercando rifugio in un libro piuttosto che in qualche serie TV. Toringrad  è il primo libro che mio fratello quindicenne è riuscito ad iniziare e FINIRE. Questo grazie ad uno stile chiaro e scorrevole e ad un ritmo incalzante che non lascia spazio a tempi morti. La storia viene raccontata in prima persona da Drini, un personaggio diretto e senza filtri  che con una sconvolgente lucidità mostra quello che avviene nei sobborghi delle grandi città di Torino e Milano dove corruzione, traffici di droga e prostituzione fanno parte dell’ordinario. Drini è un personaggio acuto, dotato di una spiccata ironia e con una passione per la storia che con astuzia riesce a districare nella narrazione attraversando l’epoca comunista in Albania fino ad arrivare a riferimenti storici e curiosità su personaggi italiani. Il protagonista non giudica ma osserva, riporta e agisce  mettendo in questione le concezioni di giusto e sbagliato, lasciando al lettore la libertà o il peso di porsi delle domande ed arrivare alle proprie conclusioni. Toringrad è un continuo intersecarsi di storia e attualità, bene e male, verità e menzogna. È un libro scorrevole che addirittura io, dotata di una soglia dell’attenzione pari a quella di un bambino iperattivo, sono riuscita a leggere in un pomeriggio.

E se non vi avessi conquistati, cosa poco probabile, con le poche righe che ho scritto, vi lascio qui di seguito la trama ufficiale:

Drini, albanese, ex studente di storia, dopo aver accumulato un discreto gruzzolo nel mondo dello spaccio della cocaina, a 29 anni si stabilisce a Torino dove gestisce un bar molto in voga che ha scelto di chiamare Toringrad. Ma quando il cognato Petrìt viene tradito e arrestato poco prima di Natale, gli affari di famiglia richiedono la sua presenza per portare a termine la consegna di un carico di dama bianca.

Sarà un viaggio difficile e rischioso, con incursioni nel mondo del sottoproletariato italiano fatto di prostituzione, slot machine, tossicodipendenza, una trasferta che lo condurrà nella Milano del potere marcio. Ma sarà anche la ricerca del traditore, perché nessun conto può essere lasciato insoluto. I sospetti cadono sull’acquirente, Envèr. Se è stato lui, dovrà pagare con la vita. Eppure la verità non è mai scontata, come Drini avrà modo di scoprire a proprie spese.

Articolo di  Denisa Kola, per gentile concessione della stessa ad AlbaniaNews.it. https://denisakolablog.wordpress.com/

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