Da Exit.al
Il Parlamento turco ha annunciato un dibattito su una serie di emendamenti costituzionali che prevedono di concentrare il potere esecutivo nelle mani del Presidente. Il Presidente, fino ad ora, aveva un ruolo largamente cerimoniale.
Il Partito Giustizia e Sviluppo, fondato dall’attuale presidente Erdogan, è quello che ha proposto questi cambiamenti. Tayyip Erdogan, da quando era Primo Ministro della Turchia, aveva espresso l’opinione che una forte leadership avrebbe aiutato la Turchia a svilupparsi ed a crescere.
Nel frattempo, il partito di opposizione si è dimostrato preoccupato dell’adozione di tali emendamenti perché, così, la Turchia si trasformerà in una dittatura dove il Presidente governerà senza il controllo da parte di nessuno.
I cambiamenti, se approvati, prevedono che:
Il Presidente e il capo del Governo saranno dello stesso partito. Il Presidente nomina e revoca i Ministri;
Le elezioni per il Presidente e per il Parlamento si svolgeranno lo stesso giorno, ogni 5 anni;
Il Presidente manterrà i legami con il suo partito dopo il suo insediamento;
Il Presidente dichiarerà lo stato di emergenza nazionale, senza la necessità del voto del Parlamento;
Il Presidente proporrà il bilancio dello Stato;
Il Consiglio di Stato avrà influenza sulla magistratura; il Consiglio dei Giudici e dei Pubblici Ministeri avrà 13 membri, di cui quattro saranno nominati dal Presidente e 3 dal Parlamento. Ebbene, la maggior parte del Consiglio sarà eletta dal Presidente e dal Parlamento.
Inoltre, la nuova Costituzione consentirà al Presidente Erdogan di essere Presidente per altri due mandati da 5 anni ciascuno, cioè fino al 2029.
Il dibattito in Parlamento su questi cambiamenti dovrebbe durare due settimane. Le modifiche costituzionali devono ricevere almeno 330 voti su 550 deputati del Parlamento. Se il pacchetto Costituzionale verrà approvato, il Governo terrà un referendum per l’approvazione definitiva.
Al Partito per la Giustizia e lo Sviluppo mancano 14 voti dei 330 necessari. I voti mancanti dovrebbero provenire dal sostegno del partito nazionalista.
Se la nuova Costituzione turca sarà votata in Parlamento e otterrà la maggioranza nel referendum, la Turchia passerà da repubblica parlamentare a repubblica presidenziale.