Di Blendi Fevziu, Traduzione Exit.al
La storia del rinvio delle elezioni non è una novità in Albania. Le elezioni anticipate, l’abbandono delle elezioni e il loro non riconoscimento creano un brutto mosaico della nostra incapacità di condurre elezioni normali o di riconoscere e di accettare la sconfitta elettorale.
La storia delle elezioni libere in Albania inizia proprio con un accordo per il loro rinvio. Il 10 febbraio 1991 in Albania sono state decretate le elezioni politiche. Ma nel dicembre 1990 le proteste degli studenti hanno portato alla creazione del Partito Democratico, il primo partito di opposizione. Una forza anti-comunista che mirava a rovesciare il Governo del Partito del Lavoro.
Il tempo intercorso dalla nascita del Partito Democratico fino alle elezioni era insufficiente, cosi a gennaio 1991 il PD ha organizzato e sostenuto una serie di scioperi che hanno messo in difficoltà il Partito del Lavoro e diviso il Governo. A metà gennaio è stato firmato un accordo che prevedeva il rinvio delle elezioni. Dal 10 febbraio 1991 sono state rinviate al 31 marzo 1991, quando si sono effettivamente tenute.
La seconda occasione in cui c’è stato un rinvio delle elezioni è stata nel dicembre 2006, quando le elezioni sono state rinviate a seguito di un accordo tra i partiti politici e si sono tenute nel febbraio 2007. Il motivo del rinvio è stato l’insistenza di Edi Rama, come Presidente del PS, riguardo la veridicità dei certificati elettorali degli albanesi che non davano la sicurezza di elezioni libere. Anche se allora sembrava più che altro una paranoia, Rama è riuscito a far rinviare le elezioni. Anche a quel tempo, come sta dicendo oggi Rama, Berisha aveva affermato che non ci sarebbe stato il rinvio delle elezioni e che si sarebbero tenute nella data prevista. Ma alla fine ha deciso di accettare il rinvio.
L’occasione in cui c’è stato il boicottaggio delle elezioni si è verificata il 26 maggio 1996. Nel giorno delle elezioni in molte zone del Paese sono iniziati a verificarsi numerosi atti di violenza che hanno fatto decidere all’opposizione di abbandonare le elezioni. L’opposizione ha preso la decisione dopo essersi consultata con il PS, il PSD e il PAD, ma la decisione di abbandonare le elezioni era stata dichiarata fin dalla mattina dal capo del Fronte Nazionale, Abaz Ermenji. Come risultato del caos creato, il PD ha vinto in quasi tutti i collegi, perdendo solo cinque dei quasi 115 collegi elettorali. La vittoria profonda e incontrollata del Partito Democratico, che è stata seguita dalla violenza del 28 maggio contro i manifestanti e leader dell’opposizione in Piazza Skanderbeg, ha costretto gli Stati Uniti e l’Europa a chiedere a Berisha di ripetere le elezioni in almeno 40 collegi. Berisha si è rifiutato e il KQZ ha deciso di ripeterle solo in 17 collegi. L’opposizione non ha partecipato alle elezioni e non era presente in Parlamento. L’unico che era seduto dalla parte dell’opposizione era un deputato di Librazhd chiamato Sali Rexhepi. Il Parlamento ha lavorato un paio di mesi e poi e’ arrivata la crisi del 1997 che è stata risolta con un accordo tra le parti e con le elezioni prima del tempo, tenute nel giugno 1997. Le elezioni sono state vinte dall’opposizione di sinistra.
Un secondo caso di ripetizione delle votazioni è avvenuto nelle elezioni del 2003 a Tirana. La Corte, a seguito della denuncia di Spartak Ngjela, ha stabilito la ripetizione delle elezioni in un terzo dei collegi di Tirana e ha invalidato il risultato a favore di Edi Rama. Ma nel secondo turno l’opposizione non ha partecipato alle elezioni in maniera massiccia accusando il governo di brogli.
Le elezioni anticipate, oltre che nel 1997, si sono verificate nel 1992. Dopo le elezioni del 31 marzo 1991, in cui il PPSH ha ottenuto i 2/3 dei voti, il Paese era paralizzato della crisi economica e dallo sciopero del BSPSH. Due mesi dopo la sua nascita, il Governo Nano 2 è stato costretto ad accettare un accordo per andare ad elezioni anticipate ed è stato costretto a fare un Governo allargato anche al PD. Il Governo è stato chiamato Governo della Stabilità, ma ha funzionato solo sei mesi. Nel dicembre 1991, il PD ha ritirato i suoi Ministri dal Governo ed è stato creato un Governo tecnico presieduto da Vilson Ahmeti. Il Governo ha lavorato quattro mesi e ha organizzato le elezioni anticipate del 22 marzo 1992 che sono state vinte dal Partito Democratico di Sali Berisha.
Allo stesso modo, nel 1997 il Governo Meksi è caduto e il PD non ha istituito un nuovo Governo. Le forze politiche hanno convenuto che il Paese dove andare ad elezioni anticipate e fino a quel momento il paese è stato amministrato da un Governo chiamato Governo di Riconciliazione Nazionale con Primo Ministro Bashkim Fino.
Nelle elezioni del 2001 è accaduto qualcosa di inaspettato. Oltre all’intervento della Polizia, degli apparati statali e dei servizi segreti, è intervenuta anche la Corte Costituzionale. Dei 100 collegi, 28 sono stati decisi in Tribunale, che ha riconosciuto, in tutti i casi, come vincitori i candidati del PS. La stampa ha rivelato che le urne sono state manipolate nei sotterranei del Palazzo dei Congressi dove si trovavano sotto la custodia della polizia.
In molti casi le decisioni prese sono state considerate inaccettabili e le forze politiche si sono rifiutate di riconoscere l’esito del voto. Il 31 marzo 1991, il Partito Democratico ha deciso di non entrare in Parlamento dopo gli omicidi del 2 aprile a Scutari. Neritan Ceka, leader del suo gruppo, ha letto in Parlamento una dichiarazione roboante e poi è andato via. E’ stato necessario l’intervento internazionale e l’apertura di una inchiesta parlamentare per ottenere il ritorno del PD in Parlamento.
L’opposizione di sinistra si è rifiutata di riconoscere le elezioni del 1996 e non è entrata in Parlamento.
Il PD si è rifiutato di riconoscere le elezioni del 2001 e non è entrato in Parlamento, mentre il PS si è rifiutato di riconoscere le elezioni del 2009 e non è entrato in Parlamento.
Non c’è dubbio che le peggiori elezioni nella storia dell’Albania sono state quelli del 1996, quelle del 2000 e del 2001 e in parte quelle del 2003. Le elezioni del 1997 sono state le più straordinarie. In questo caso, la maggioranza di destra non ha potuto fare la campagna elettorale in più della metà del Paese.
Le elezioni migliori sono state quelle del 1992 e quelle per il referendum sulla Costituzione del 4 novembre 1994!
L’Albania si trova di nuovo in un momento problematico. Sembra come se le elezioni siano la più grande maledizione di questo Paese. E senza libere elezioni, il Paese difficilmente si può stabilizzare e progredire.