Di Vincent W.J. van Gerven Oei
Ieri il Primo Ministro Edi Rama ha deciso di dare la colpa al corpo diplomatico albanese per l’assenza di investimenti esteri in Albania. In un certo senso, questa è stata la prima volta che Rama ha ammesso apertamente che il suo Governo non è riuscito a migliorare il clima degli investimenti in Albania.
Solo di recente il Primo Ministro aveva negato il fallimento della sua politica economica estera dopo il vertice di Trieste con i Paesi dei Balcani Occidentali, che ha portato esattamente a zero investimenti comunitari in infrastrutture per l’Albania. Nel mese di aprile si era anche vantato di avere portato 1 miliardo di euro di investimenti esteri.
Inoltre, indicatori internazionali, come Moody’s, citano esplicitamente una riduzione degli investimenti esteri. I diplomatici stranieri affrontano apertamente il problema, collegando l’assenza di investimenti alla corruzione diffusa nel Paese.
Ora sembra che la diplomazia albanese all’estero e il Ministro degli Affari Esteri albanese, sono diventati un comodo capro espiatorio.
Tuttavia, è il Primo Ministro stesso che dovrebbe essere probabilmente il maggiore colpevole. Secondo l’organigramma dell’Ufficio del Primo Ministro, ci dovrebbe essere un dipartimento chiamato “Unità di consegna” (Departamenti i Jetësimit të Prioriteteve), diretto da Anna Sakiqi, che dovrebbe occuparsi degli investimenti esteri. Come funziona questa Unità?
“L’Unità lavora con i ministeri e i dipartimenti per individuare gli ostacoli alla realizzazione dei progressi nei settori prioritari, tra cui gli investimenti esteri”.
In altre parole, la colpa della mancanza di investimenti stranieri non è del corpo diplomatico albanese, bensì la colpa è di chi nel dipartimento di Sakiqi aveva il compito di “identificare” questo problema e risolverlo, ma non l’ha fatto.
Anna Sakiqi è la sorella dell’Ambasciatrice albanese nei Paesi Bassi, Adia Sakiqi. I Paesi Bassi, secondo la Banca d’Albania, sono il secondo più grande investitore straniero in Albania.
Molto recentemente, la sorella di Anna Sakiqi ha trovato un modo molto produttivo per coinvolgere i governi stranieri e attirare nuovi investitori. In un’intervista, l’Ambasciatore Sakiqi ha definito “clamoroso” un importante quotidiano olandese, distorcendo il contenuto del suo articolo. Ha anche detto che la legalizzazione delle droghe leggere e della prostituzione sono responsabili dell’aumento della criminalità (albanese).
Così il gioco è fatto. Il comportamento di un ambasciatore albanese verso il secondo più grande investitore nel suo Paese ha portato a far incavolare uno dei suoi più grandi giornali, ha portato a fare affermazioni false sulla sua interazione con il governo locale e ha portato a gettare la colpa sulle politiche nazionali.
Forse il più grande fallimento non è né dell’Ambasciatore né del Direttore dell’Unità, bensì il più grande fallimento è di Edi Rama./exit.al