E’ stata consacrata ieri nella città di Pristina, nel Kosovo, la nuova Cattedrale dedicata a Santa Teresa di Calcutta. La cerimonia è stata presieduta dal cardinale albanese Ernest Simoni, inviato speciale del Papa, che in questa occasione ha voluto ripetere alcuni gesti della fondatrice delle Suore missionarie della carità: il pranzo con i poveri nella mensa della Caritas locale, la visita agli ammalati, l’abbraccio di consolazione con i più bisognosi.
Presenti alla Messa numerosi vescovi giunti da Macedonia, Montenegro, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia ed Italia, che hanno voluto rendere omaggio alla Santa albanese premio Nobel per la pace, nel 20.mo della morte e ad un anno dalla canonizzazione. Un evento di forte impatto emotivo per tutta la comunità kosovara, come riferisce padre Davide Djudja, responsabile della sezione albanese della Radio Vaticana, che ha seguito la cerimonia:
“Tutto il popolo del Kosovo, attraverso i fedeli, ma anche i credenti di altri religioni, dalle più alte autorità, ai più poveri dei poveri – i preferiti della nuova santa – si sono stretti intorno a lei in una nuova chiesa del Kosovo.
È stata una festa di popolo, credenti e non credenti, perché Madre Teresa viene considerata l’espressione più bella che il Signore ha donato a questo popolo nelle sue virtù umane, in modo particolare attraverso la sua dedizione, il suo amore e il suo servizio ai più poveri dei poveri. Quindi il popolo kosovaro si è sentito orgoglioso, ma anche – direi – spiritualmente arricchito attraverso questa nuova santa che – come ha detto Papa Francesco nella lettera inviata attraverso il suo rappresentante, il cardinale albanese Ernest Simoni – riveste un posto speciale, perché Madre Teresa richiama tutti ad incarnare quell’amore del Vangelo e attraverso questo amore, attraverso il rispetto del prossimo, edificare il proprio tempio, cioè la propria vita, al Signore.
In questo nuovo tempio il popolo cristiano e tutti i cittadini del Kosovo hanno un posto appropriato, spirituale, per sentire con più forza la presenza di Santa Teresa di Calcutta, ma anche per rafforzare quella fraternità e quella testimonianza nella società. Il nuovo Santuario diventa certamente un simbolo, non solo per i cristiani ma per tutti, un luogo dove – come dice anche Sant’Agostino – si entra per onorare Dio e dal quale si esce per amare e rispettare il prossimo”/it.radiovaticana.va