Succede che con il trattato di Londra nel 1913, dopo la caduta dell’Impero Ottomano, l’Europa decise di regalare la regione albanese del sud del Paese, alla Grecia. L’Albania dovette accettare tale decisione poiché non aveva alcun alleato internazionale e rischiava addirittura di scomparire come stato. Ne conseguì che gli albanesi della Ciamuria (oggi Thesprotia in greco), furono costretti a rinunciare alla loro lingua, cultura, religione ecc, nella intenzione di essere assimilati all’interno della popolazione greca. Ma queste non furono le uniche ingiustizie nei loro confronti…
Succede che i ciamurioti non ci stanno e nascono i conflitti e le resistenze interne. Così nel subito dopo seconda guerra mondiale, con a capo il generale nazionalista Napolon Zerva, inizia la pulizia etnica. Molti (ancora non abbiamo un numero preciso) furono uccisi e gli altri, tra questi i miei nonni materni e paterni, furono mandati via.
Ora succede che moltissimi ciamurioti vivono in Albania (altri ancora in Grecia e altri in Turchia), ma non hanno dimenticato quel genocidio, quelle ingiustizie e le loro terre.
Molte di quelle persone che sono dovuti emigrare sono ancora vive. E a dimostrare che quelle terre erano di proprietà degli albanesi, ci sono i loro documenti di proprietà e i loro passaporti con tanto di luogo di nascita. E succede che le ingiustizie nei confronti della mia gente continuano ancora oggi poiché molti di loro, nonostante la Grecia sia un Paese Europeo, non possono attraversare il confine nemmeno per visitare le loro vecchie case.
Ma non è finita: ora dobbiamo assistere anche alle dichiarazioni arroganti e provocatorie del Presidente della Grecia Prokopis Pavlopoulos durante una sua visita alle forze armate greche. Praticamente il Presidente, non toni minacciosi, dichiara che “la questione della Ciamuria non esiste e che è meglio che il Governo albanese stia zitto specialmente nei giorni della memoria sull’olocausto (alludendo alla loro accusa verso i ciamurioti che, sempre secondo loro, avrebbero collaborato con i nazisti, cosa assolutamente non vera) se vuole ancora entrare in Europa”.
E allora sa cosa le dico caro Presidente della Grecia? Che noi non staremo zitti e il suo show di fronte all’esercito greco non ci fa paura. E anzi, tale show non fa onore a lei, al suo Paese e all’Europa intera della quale fa parte e nel nome della quale osa a parlare. Non vogliamo il conflitto, non vogliamo l’inimicizia, vogliamo solo che la storia ci riconosca questa ingiustizia e i nostri vecchi trovino un po’ di pace. Vogliamo solo rendere onore ai nostri morti.
Ora lei e i suoi sostenitori nazionalisti potete continuare a vendere al mondo questa farsa ricattando il nostro governo, ma stia certo che prima o poi, i conti con la storia, li dovrete fare.
Noi non dimenticheremo e racconteremo, e scriveremo e tramanderemo tutto quello che i nostri nonni hanno trasmesso a noi.
Qui la mia lettera aperta e un po’ di materiale che mi riguardano e che dimostrano che quelli terrorizzati dalla storia siete solo voi. Chi ha la coscienza pulita non reagisce in questo modo, lo sanno anche i bambini.
Cordiali saluti.