Di Ismete Selmanaj Leba
Sotto ci sono due foto. In una c’è la copertina del libro “Fiorire d’inverno” di Nadia Toffa dove lei parla della sua lotta contro il cancro e racconta ”come ha trasformato quello che tutti considerano una sfiga, il cancro, in un dono”.
Nell’altra, ci sono io durante la terapia chemioterapica. Ho tantissime foto scattate durante la mia dura battaglia per la vita, ma per adesso pubblico solo questa. Ho anche diverse foto del seno che assomiglia ad un peperone rosso durante la radioterapia, ma non le pubblico per pudore.
Il mio cancro non è stato assolutamente un dono!!! È stata una dura battaglia, un braccio di ferro tra me e la malattia che continua tutt’oggi dopo due anni e mezzo dall’intervento! Con un seno martoriato mi sento amputata e violentata nella mia parte più femminile.
La chemioterapia, la radioterapia e le terapie ormonali sono pesanti. Questo percorso doloroso non è per niente una figata e chi lo combatte non è un “figo pazzesco”, come sostiene la Toffa!
Almeno io e tutte le persone che ho conosciuto nei reparti oncologici non sembravamo dei “fighi pazzeschi”. Oggi sono fuori pericolo ma non mi permetterei mai di dire ai malati che il cancro sia un dono! La parola “dono” ha un altro significato: vuol dire ricevere qualcosa di prezioso, materiale o spirituale.
Il cancro non ti dà niente di tutto ciò! La lotta contro il cancro ti dà la consapevolezza che la vita è preziosa, che dobbiamo lottare con le unghie e con i denti per il dono più prezioso che ci viene regalato una sola volta; la VITA!
Le uniche cose che mi sento di dire alle persone che lottano contro questo brutto male è di fare regolarmente i controlli perché la prevenzione salva la vita, di non mollare mai, è una dura battaglia ma si può vincere e, di non fidarsi dei ciarlatani che promettono guarigioni miracolose!
Non diamo ai malati di cancro delle false informazioni e false speranze. Non esiste un cancro guaribile in soli due mesi!
