L’Albania continua a promuovere le proprie eccellenze agrarie. Dall’annuncio della creazione del brand “Made in Albania”, il governo prosegue sulla strada delle riforme in ambito agrario.
Di Domenico Letizia
I dati sono positivi poiché le esportazioni dei prodotti agricoli albanesi sono aumentate del 9,9 per cento alla fine dei primi nove mesi del 2018. Considerevolmente positivi i dati pubblicati dal ministero dell’Agricoltura albanese e ripresi in Italia da “Agenzia Nova”. L’ammontare delle esportazioni è salito a 23,6 miliardi di lek, circa 188 milioni di euro. Il maggiore incremento si è verificato per il settore della pesca, +34 per cento, pari a un totale di 3,8 miliardi di lek rappresentando il 16 per cento dell’intero ammontare delle esportazioni agricole. Le vendite dei prodotti agroindustriali, che rappresentano il 43 per cento del totale, sono cresciute dell’8,7 per cento, ammontando a 10,2 miliardi di lek. In crescita del 3,1 per cento le vendite degli ortaggi e della frutta, ammontate a 8,8 miliardi di lek. Altri elementi interessanti provengono dalla Commissione europea che ha autorizzato ufficialmente l’avvio dell’attuazione del programma di preadesione per lo sviluppo rurale II (Ipard II) per l’Albania. Il programma Ipard II consente agli agricoltori albanesi e al settore aziendale legato all’agro-alimentare di accedere a 71 milioni di euro dell’Unione europea per un finanziamento fino al 2020: investimenti in tecnologia e macchinari legati all’agricoltura e l’intensificazione dello sviluppo rurale sono gli obiettivi del programma.
Il programma Ipard ha l’obiettivo di contribuire in modo significativo alla crescita delle aziende agricole adeguando la normativa e la legislazione alle norme dell’Unione europea sulla sicurezza alimentare, per il rispetto dei consumatori locali e per quelli internazionali. Grazie al programma, i prodotti albanesi potranno accedere ai mercati dell’Unione europea contribuendo alla diversificazione agraria e permettendo una crescita economica nelle zone rurali del paese delle aquile. Il ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale in accordo con l’Agenzia per lo sviluppo agricolo possono così programmare e attuare un primo bando per le numerose domande riguardanti gli “investimenti in beni delle aziende agricole”, “investimenti legati alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e della pesca” e “diversificazione agricola e sviluppo di business”. Le future azioni che il governo intende affrontare riguardano la vita quotidiana dei lavoratori della terra, problematiche rappresentate dalle dimensioni non idonee degli stabilimenti, difficoltà da parte degli agricoltori ad accedere a crediti e mezzi di produzione, servizi per l’agricoltura non efficienti e la frammentazione eccessiva delle filiere agricole.
Grazie all’azione istituzionale e transnazionale e l’attuazione del brand Albania si vuole, inoltre, valorizzare i saperi tradizionali e le produzioni tipiche locali. Un forte supporto alle aziende agricole familiari, mirando al rafforzamento dei legami tra tutti gli attori di rilievo nella catena agro-alimentare, come produttori e trasformatori, rivenditori, consumatori, enti locali ed esperti di settore. La conoscenza di tali opportunità anche per gli imprenditori italiani la si deve alla sempre più attraente e competitiva capacità delle agenzie di consulenza albanesi che nel corso di pochi anni sono riuscite a superare in competenza, capacità e contatti le numerose agenzie italiane di consulenza per l’internazionalizzazione interessate al paese delle aquile./opinione.it