Home Approccio Italo Albanese ZENG Yi a Firenze, la Cina dentro un scatto! Di Dritan Haxhiraj

ZENG Yi a Firenze, la Cina dentro un scatto! Di Dritan Haxhiraj

  • Prof. Rocca, Lei è il direttore dell’ Accademia Belle Arti di Firenze , ultimamente lei ha portato davanti a questa città e davanti al mondo nomi importanti come Michelangelo Pistoletto che era in Accademia una settimana fa. Adesso ha invitato Zeng Yi a cura di Milot artisti internazionali di grande portata. Come questa città li onora oggi e comunica con il mondo in versione G-Local e G- Global ?

Si, l’idea è quella di aprirsi appunto a una comunità artistica internazionale, la settimana scorsa avevamo Michelangelo Pistoletto , l’ altro giorno avevamo Zeng Yi che è stato rappresentato da Alfred Mirashi Milot.

Il Maestro Fotografo Zeng Yi è uno dei Artisti Cinesi con una carriera artistica internazionale di più di 50 anni. La fotografia contemporanea cinese , oggi viene esposta in tutto il mondo , Zeng lo vediamo a Firenze alla Galleria Spazio Dinamico Arte a cura di Milot , nei suoi scatti in bianconero vediamo nei occhi dei contadini Cinesi la vera vita e i sacrifici che hanno fatto loro per crescere i figli. Zeng ha documentato una storia fantastica dei ultimi 30 anni . In questi scatti vedo anche la nostra Italia di tanti anni fa, che denota appunto quest’idea di costruire il dialogo fra le arti perchè questo è fondamnetale . L’ Accandemia delle Arti e del Disegno è stata la prima Accademia al mondo fondata sul l’idea di Giorgio Vasari che poi si è trasformata in Accademia di Belle Arti. Quella attuale è quella che io dirigo oggi negli stessi luoghi dove sorgeva l’ accademia Leopoldo I di Lorena che aveva assolutamente una visione europea. In quel tempo l’Europa era il nucleo centrale di una cultura generale e di una cultura globale , quindi l’idea stessa di avere oggi questa fremesia della globalizzazione non è nulla di nuovo. In realtà di nuovo c’è che bisogna piu che costruire muri , uno dei fenomi terribili dei ultimi tempi, costruire dei dialoghi la dove le arti riescano appunto a superare i confini , a superare le stesse differenze che benvengano. Le differenze ben vengano perche diversamente finirebbe tutti nella confusione della globalizzazione.

  • Direttore, come può comunicare Firenze con il mondo , con questo mondo nuovo , con la globalizzazione con questi punti nuovi fra l’Asia, Europa e Mondo Occidentale, questo mondo nuovo che avanza e che ha come protagonisti 4 miliardi di abitanti ?

Si, Firenze diciamo ha la forza di una centralità culturale che è sempre stata comunque internazionale. Già dalla stessa costruzione della città nella sua idea di Civitas era di per se stessa europea . Firenze deve solo impossessarsi di questa centralità e in qualche modo mantenere una forte connotazione internazionale dove riuscire a trovare un equilibro fra ciò che è stato nell’ epoca dei Medici. L’ Arte non puo essere considerata una semplice manifestazione estetica o una manifestazione espresiva, l’arte ha una forte conotazione culturale e politica. Polis intesa come città e quindi come cultura urbana di per se e che quindi deve diventare parte attiva non può essere semplicemnte adegiata su quello che sono i resti le vestigia di una vecchia cultura deve farsi parte attiva e qundi promuorvesi anche verso l’esterno e risucire a intessere realzione e trovare un modello di incrocio fra Occidente e Oriente ed è questo il motivo perciò della stessa accademia dove noi abbiamo una forte comunita cinese al interno del accademia. Abbiamo anche 40 paesi stranieri rapresentati e questo è il simbolo di internazionalità dello scambio quandi il passaggio da una cultura immateriale di beni immateriali che non sono praticamente economilizzabili , questo è un punto essenziale.

  • Direttore, qual è la vostra impressione degli Artisti Albanesi che vivono collaborano producono in Italia, in Occidente? Questi artisti G-Local e G-Global che indirizzo danno a questa nuova società albanese come punto di riferimento dei albanesi che 30 anni fa hanno fatto il salto di qualità intellettuale e che sono anche un punto di forza di questo nuova Élite che comunica con questo Mondo Nuovo ?

Ma , io conosco diversi artisti albanesi. Ora che Lei Dott.Haxhiraj mi sta intervistando noi ci troviamo per esempio sotto il Davide di Michelangelo,
è una coppia di 1907, originale e conservato nella galeria del accademia dell museo.
Davide era il simbolo della Repubblica Fiorentina.
Io conosco molto bene Alfred Mirashi come artista, e lui usa molto bene l’identita della chiave. L’esempio simbolo che produce con le sue chiavi è un simbolo che non si perderà nel tempo.

Perché La chiave è il simbolo dell apertura di una città. Questa Polis serve poi per la comunicazione fra le persone , fra la gente , fra la umanità questo è un simbolo forte i simboli restano le persone possono anche sparire come è sparito Micheangelo, ci ha lasciato una grande eredità questa è la centralità della arte quando si fa attiva e quando arte militande e l’arte militande in qualche modo interviene sul i andamenti della politica sta venendo i questi giorni in Albania perchè in qualche modo c’è un mal contento diffusi in Albania e molti artisti si sono schierati anche su un governo che sta disattendendo quelle che sono le aspettative di un popolo che hanno cercato di affrancarsi, e di in qualche modo di separarsi da una vecchia stagione culturale stantia che era quella legata alla madre russia. Questo è la forza che può dare il contributo degli artisti albanesi che sono diventati Artisti importanti internazionali verso Albania, perchè poi molti che sono fuori dal Albania e rimangono albanesi nel cuore e nel anima e questo è fondamentale.

22-04-2019

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