Di Jasmine Ceremigna, Ssicurezza Internazionale luiss.it
L’apertura dei negoziati per l’ingresso nel blocco comunitario dell’Albania e della Macedonia del Nord è, secondo l’Alto rappresentante dell’UE, Federica Mogherini “cruciale non solo per entrambi i Paesi, ma per l’intera regione e per l’UE stessa”.
Le parole della Mogherini sono giunte in occasione dell’incontro con i leader della regione dei Balcani occidentali che si è tenuto nella serata di 22 settembre a margine della 74esima Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
A renderlo noto è stato il Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE), il quale, lunedì 13 settembre, ha altresì aggiunto che nel corso dell’incontro i leader hanno avuto modo di passare in rassegna sia gli importanti traguardi raggiunti nel contesto dell’adeguamento agli standard comunitari, sia gli obiettivi ancora da rispettare.
A tale riguardo, tutti i Paesi presenti hanno ribadito il proprio supporto nei confronti dell’avvio dei negoziati per l’adesione all’Unione Europea della Macedonia del Nord e dell’Albania, sottolineando altresì come tale elemento sia cruciale per i Paesi coinvolti, per l’intera regione e per l’Unione nel complesso.
Parallelamente, sia l’Alto rappresentante, sia i rappresentanti dei Paesi della regione balcanica hanno dichiarato di supportare la ripresa del dialogo tra Serbia e Kosovo e, al tempo stesso, il raggiungimento in tempi brevi di un accordo legalmente vincolante che sancisca la normalizzazione delle relazioni tra Pristina e Belgrado.
Tutti i partecipanti, inoltre, hanno ribadito il proprio interesse ad entrare a far parte dell’UE, motivo per cui i leader presenti hanno altresì confermato il proprio impegno in materia di adeguamento normativo agli standard comunitari, oltre che per quanto concerne la cooperazione a livello regionale e lo sviluppo di relazioni amichevoli con i Paesi della regione.
Secondo quanto reso noto da ANSAmed, al vertice con Mogherini hanno preso parte il ministro degli Affari Esteri della Serbia, Ivica Dacic, e l’omologo della Bosnia ed Erzegovina, Igor Cnadak. Insieme a loro, anche il premier macedone, Zoran Zaev, e il Capo di Stato del Kosovo, Hashim Thaci. Al vertice avrebbe dovuto partecipare anche il primo ministro albanese, Edi Rama, il quale tuttavia è dovuto urgentemente rientrare in Albania a causa di un forte terremoto che ha colpito il Paese.
Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione e vicepresidente della Commissione europea fino al 1° novembre, ha insistito molto, secondo quanto sostenuto da ANSAmed, sul ripristino del dialogo tra Serbia e Kosovo, attualmente in fase di stallo da circa un anno a causa dei dazi doganali imposti dal Kosovo dopo l’ostruzionismo portato avanti dalla Serbia in merito all’ingresso di Pristina nell’Interpol.
Lo scorso 2 settembre, Mogherini aveva dichiarato che l’ingresso dei Paesi del Balcani nell’Unione “è necessario sia per Bruxelles sia per la regione”, dato che rappresenta la “riunificazione del continente europeo”. A pochi giorni di distanza dalle parole di Mogherini, la neoeletta presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva dichiarato, in occasione della presentazione della sua squadra, il 10 settembre, che una delle priorità della sua agenda sarà proprio l’avvio di buone relazioni e forti collaborazioni con i Paesi della regione balcanica.
Al fine di raggiungere tale obiettivo, von der Leyen ha già nominato un nuovo Commissario per l’allargamento dell’Unione, László Trócsányi, già ministro della Giustizia del governo ungherese di Orban. Il ruolo di Trócsányi, secondo quanto dichiarato da Von der Leyen, sarà mirato a “mantenere una prospettiva credibile per i Paesi dei Balcani occidentali, che includa la velocizzazione delle riforme strutturali e istituzionali, con un forte accento sui principi dello stato di diritto, dello sviluppo economico e delle riforme della pubblica amministrazione”. Al centro delle attività di Trócsányi, vi sarà anche “il sostegno a ogni azione in materia di contrasto alla corruzione, allo sviluppo di buone relazioni tra Paesi vicini e soprattutto alla risoluzione delle dispute bilaterali”.
Jasmine Ceremigna