Ho conosciuto Sarah quasi per caso. Ero in Piazza Castello a Torino per un evento chiamato “Abbracci Gratis”. Una delle persone che passarono di lì era Sarah, una ragazza dolcissima e molto sorridente. Quando mi sono avvicinata a lei ho sentito un po’ di timidezza, ma sono stata felice che abbia accettato comunque di farsi abbracciare. C’è stata subito un’immediata empatia tra noi.
Per qualche motivo, nella nostra conversazione è venuto fuori che sono albanese.Sarah ha sorriso e mi ha detto subito “Anche Ermal Meta, il mio cantante preferito, è albanese”. Ha tirato fuori il telefono e mi ha mostrato una sua foto con lui. Poi ha pronunciato una frase che mi ha colpito profondamente: “Ermal Meta mi ha salvato la vita”.
Mi è sembrata una storia da condividere e quindi ho chiesto a Sarah se era possibile vederci di nuovo per raccontarmi il suo incontro con Ermal Meta. Eccoci qui.
Come hai conosciuto Ermal Meta?
Un giorno, stavo facendo un po’ di zapping in tv e c’erano delle pubblicità per promuovere Sanremo 2017. Ho visto che nella lista dei Big c’era un certo Ermal Meta, di origine albanese. Subito mi ha ispirato molta simpatia, così ho iniziato a seguirlo. L’ho trovato estremamente simpatico, sensibile, auto ironico e leggevo nei commenti tanto amore per lui sia dal pubblico italiano che da quello albanese. Ho capito che era speciale. Non mi importava chi era sulla carta d’identità, da dove proveniva e i pregiudizi stupidi di alcune persone. Mi ha colpito lui ed il suo modo di essere.
Che intendevi quando mi hai detto che Ermal Meta ti ha salvato la vita?
Verso la fine del 2017, ha caricato sulla sua pagina Facebook un video per dire quanto fosse importante aiutare anche la ricerca di cure per il diabete di tipo 1. Mi ha colpito molto, emozionandomi e facendomi sentire ascoltata e capita. Io odiavo avere il diabete. Avere 19 anni (oggi ne ho 21) e non essere come gli altri, mi faceva sentire limitata. Mi sentivo diversa, difettosa, un peso e soprattutto sbagliata. Con quel video e le sue dolci parole, mi ha fatto capire quanto fossi fortunata ad avere la possibilità di tenere sotto controllo questa patologia. Mi ha dato la forza di reagire e di non lasciarmi andare. Ho iniziato a riprendere in mano la mia vita. Ho iniziato a seguire di nuovo la cura nel modo giusto, a monitorare gli andamenti e a convincermi che tutto ciò, in fondo, non era sbagliato e che ormai è parte di me. Ho capito che non dovevo vergognarmi. È difficile ancora oggi accettarlo, ma va decisamente meglio!
Come è stato il vostro incontro?
Qualche mese dopo quel video vidi le date per il suo Instore Tour. Desideravo incontrarlo e ringraziarlo di persona. Dirgli quanto fosse stato importante e speciale per me.
Così il 23 febbraio 2018 ho realizzato quel sogno. L’ho incontrato! Ero emozionatissima, non potevo credere ai miei occhi, lui era lì, davanti a me. Mi ha sorriso guardandomi negli occhi, mi ha detto “Ciao!” in modo molto amichevole, mi ha preso il disco dolcemente dalle mani e mi ha chiesto: “Come ti chiami?” non spegnendo mai quel sorriso. Ho risposto timidamente: “Sarah”. Prima della foto, ho respirato profondamente e sono riuscita a dirgli quello che desideravo da un po’: “Grazie Ermal per quello che fai per noi diabetici, per me è stato importante!”. Ha sorriso quasi imbarazzato e ricordo che mi ha abbracciato con molta forza per fare la foto. Non ho mai provato un’emozione così grande. È stato semplicemente “SPECIALE”.
Qual è la tua canzone preferita?
Ce ne sono parecchie che ammiro e nelle quali mi ritrovo. Forse quella che sento più “mia” è Il vento della vita. Questa canzone, con le sue parole, la sua musica e la sua voce, mi dà ogni volta un’immensa carica per rialzarmi da qualsiasi delusione o problema che mi ha abbattuta e lasciata in un mare di tristezza e frustrazione.
Grazie mille Sarah per averci raccontato in modo sincero e profondo la tua storia dell’incontro con l’amatissimo cantante italo-albanese Ermal Meta e dell’impatto che lui e le sue canzoni hanno avuto nella tua vita.
Sonila Qesaraku
TRAVEL BLOGGER