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La prima donna “Rambo” e il “Che”. Al via le elezioni in Kosovo

Si sono aperte le urne nel Paese balcanico, per la quarta volta in 11 anni. E’ un voto cruciale soprattutto per la ripresa del dialogo con la Serbiadi GIANLUCA MODOLO06 Ottobre 2019

Lei è una giovane docente di diritto internazionale. Laurea in Giurisprudenza a Prisitna, master e dottorato in Pennsylvania negli Usa. Vjosa Osmani, 37 anni, è il volto nuovo delle elezioni anticipate di oggi in Kosovo. Leader della Ldk (Lega democratica del Kosovo) – il partito di centrodestra fondato trent’anni fa da Ibrahim Rugova, il “padre della nazione” – si candida a diventare la prima donna premier del Paese balcanico.

Lui è il grande favorito, capo della sinistra nazionalista del movimento Vetevendosje (Autodeterminazione), primo partito nelle elezioni di due anni fa. Albin Kurt, 44 anni, ex studente ribelle imprigionato da Slobodan Milosevic negli anni ’90, ha smesso i panni del “Che kosovaro”, come viene soprannominato, per indossare camicia e cravatta: basta azioni violente, come quella di tre anni fa quaqndo lui e i suoi deputati lanciarono gas lacrimogeni dentro il Parlamento, e soprattutto basta agitare lo spettro della creazione di una Grande Albania, vera linea rossa per Belgrado.

L’altro è il premier uscente. Ramush “Rambo” Haradinaj. L’ex comandante dell’Uck (Esercito di liberazione del Kosovo) e leader del partito conservatore Aak, dimessosi a luglio dopo essere stato convocato da un tribunale speciale all’Aja incaricato di indagare sui presunti crimini dell’Uck commessi durante la guerra con la Serbia di vent’anni fa.

Tra problemi di corruzione, clietelismo ed emigrazione di massa dei giovani, il Kosovo oggi torna al voto per la quarta volta dal 2008, anno della sua autoprocclamata indipendenza dalla Serbia, che Belgrado continua a non riconoscere. Un voto cruciale per la ripresa dei negoziati tra i due Paesi./Repubblica.it

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