Il ministro degli Affari Esteri italiano, Luigi Di Maio, si è recato a Tirana, in Albania, per incontrare il premier, Edi Rama, e il Capo di Stato, Ilir Meta.
È quanto rivelato dalla Farnesina, la quale aveva, nella giornata del 10 dicembre, annunciato la visita ufficiale di Stato del ministro Di Maio.
La visita, secondo quanto annunciato dal ministro italiano, è tesa a rafforzare il sostegno italiano in merito al processo di integrazione europea dell’Albania. Parallelamente, secondo quanto si apprende, Di Maio si è recato in Albania per dimostrare la propria vicinanza ai Vigili del Fuoco che si trovano nel Paese dei Balcani in seguito al terremoto che ha colpito Tirana lo scorso 26 novembre.
Al termine del vertice con il premier albanese, Di Maio e Rama hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, durante la quale Rama ha sottolineato il legame di amicizia che lega Italia e Albania, successivamente confermato anche dal ministro Di Maio.
Tale legame, ha sottolineato Rama, si è rivelato prezioso in occasione del terremoto dello scorso 26 novembre, quando i militari e i volontari della protezione civile dell’Italia sono giunti in Albania per fornire il proprio aiuto nella gestione della catastrofe naturale.
Il primo tema ad essere stato affrontato dai due leader riguarda i rapporti bilaterali, definiti “eccellenti” dal premier albanese. Nello specifico, secondo le dichiarazioni di Rama, l’Italia rimane il primo partner commerciale dell’Albania. In aggiunta, secondo quanto sottolineato da Rama, il Paese balcanico riconosce all’Italia l’impegno dimostrato nell’accompagnamento verso la transizione democratica.
In tale clima, Rama ha riconosciuto anche i recenti sforzi dell’Italia a supporto del processo di integrazione nell’UE dell’Albania, il quale aveva subito una battuta di arresto lo scorso 18 ottobre.
In tale data, Parigi aveva bloccato l’allargamento dell’Unione a Tirana e Skopje. Nello specifico, l’ingresso della Macedonia del Nord aveva ricevuto il parere positivo di tutti gli Stati membri dell’UE, eccetto che della Francia, mentre l’ingresso dell’Albania era stato ostacolato da Francia, Danimarca e Paesi Bassi. Da parte sua, Parigi aveva dichiarato di ritenere che l’Europa stia già affrontando troppe sfide per consentire l’ingresso di due ulteriori Paesi dei Balcani, una regione ancora in via di recupero dopo le guerre degli anni Novanta e che ancora oggi combatte contro il crimine e la corruzione. In particolare, secondo Parigi, l’UE deve concentrarsi su quattro sfide: l’uscita del Regno Unito, la Cina, la Russia e il fenomeno migratorio. Tale decisione era stata duramente contrastata dall’Italia, il cui premier aveva definito la decisione di Macron quale “errore storico”, seppur riconoscendo il processo riformista necessario per l’ingresso di Tirana in UE.
Il tema delle riforme è stato al centro del vertice tra Di Maio e Rama. Nello specifico, i due hanno avuto modo di affrontare il tema della riforma del sistema giudiziario e di quello legislativo, insieme alle misure di contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata. Da parte sua, l’Italia, la quale si è complimentata con l’Albania per le misure elaborate, si è detta disponibile a fornire assistenza tecnica nel proseguimento di tale processo, oltre a rendersi disponibile a inviare personale delle forze dell’ordine in Albania e ad aumentare lo scambio di informazioni tra i due Paesi.
La decisione adottata in seno al Consiglio europeo dello scorso 18 ottobre, ha ribadito Di Maio, è contraria a quanto desiderato dall’Italia, la quale spera che sia Tirana, sia Skopje possano avviare i negoziati di adesione quanto prima.
La collaborazione tra Italia e Albania, ha sottolineato Rama, è oggetto di un accordo di partenariato strategico, il quale il prossimo anno compirà 10 anni. In occasione di tale anniversario, Rama ha dichiarato di voler incrementare la collaborazione con l’Italia.
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