Di Gerardo Petta
Abbiamo seguito con attenzione e interesse la visita in Svizzera che il Sottosegretario agli esteri Antonio Riccardo Merlo ha qui compiuto il 17 e 18 gennaio scorsi. L’On. Merlo, oltre ad inaugurare a San Gallo il nuovo Consolato onorario d’Italia , ha incontrato a Zurigo gli esponenti della collettività italiana e si è intrattenuto inoltre con i responsabili della locale Camera di commercio, dedicando infine speciale attenzione agli incontri con i dirigenti delle scuole e degli stabilimenti educativi italiani attivi nella città di Zurigo.
L’omaggio che il Sottosegretario ha reso, in particolare, alle istituzioni scolastiche, ci è sembrato un bel segnale di attenzione per i temi educativi di interesse per la collettività italiana qui residente.
Si è trattato anche di una conferma dell’interesse con cui il governo segue la variegata realtà delle scuole italiane attive a Zurigo, una realtà che, a livello bilaterale, ha il suo perno più rappresentativo nel Liceo Freudenberg, unica scuola artistica e bilingue della Svizzera, meritatamente nota in tutta la Confederazione.
Last but not least, una menzione merita l’incontro col Vice Sindaco di Zurigo Filppo Leutenegger, il quale, sia detto di passata, parla un italiano perfetto ed è un fan dell’Italia.
A proposito di San Gallo, ci ha fatto piacere apprendere che il nuovo console onorario è un cittadino italo-svizzero, scelto di comune accordo con le autorità elvetiche. Condividiamo quindi la soddisfazione della comunità italiana residente nei Cantoni orientali, che avrà ora come punto di riferimento un professionista che domina, al tempo stesso, sia gli affari italiani che quelli svizzeri.
Ma a rallegrarci particolarmente- ci teniamo a dirlo – sono state le espressioni di apprezzamento che il Sottosegretario Merlo ha tenuto a rivolgere al Consolato generale di Zurigo, di cui ha ricordato l’eccellente livello di servizio, arrivando ad affermare che Zurigo è il fiore all’occhiello della rete consolare italiana nel mondo.
A questo ultimo riguardo, confidiamo di non mancare del dovuto rispetto nei confronti del Sottosegretario, se ci permettiamo di sottolineare una sua piccola dimenticanza.
Nel tessere infatti le lodi del Consolato generale, l’On. Merlo ha dimenticato di ricordare l’artefice del piccolo rivolgimento consolare zurighese, una intrapresa organizzativa, che è stata progettata, diretta e portata a compimento dall’ex console generale Francesco Barbaro, un funzionario valoroso, cui il Ministero degli esteri ha negato però il dovuto riconoscimento, riservandogli anzi un trattamento di inusitata durezza.
Merita ricordare che il lavoro consolare a Zurigo, prima dell’arrivo di Barbaro, nel marzo del 2014, si svolgeva con i consueti, endemici ritardi, non diversamente del resto da quanto accadeva negli altri uffici consolari della Svizzera.
Oggi, Zurigo può giustamente vantare di aver velocizzato le procedure lavorative, eliminato le liste di attesa, bandito le vessazioni informatiche – a differenza di altri consolati, non esiste, ad esempio, l’obbligo di prenotare gli appuntamenti consolari nel cuore della notte. Non esiste, anzi, alcun obbligo di prenotazione, a parte casi circostanziati.
Certamente, principale beneficiaria di quell’operazione è stata la comunità italiana, che è anche- giova ricordarlo- la collettività più numerosa d’Europa, dopo quella di Londra. Subito dopo, il maggiore favorito è stato l’attuale console generale dr. Alaimo, il quale ha ricevuto in dono una bella eredità, che egli ha finora gestito con l’avvedutezza e la sagacia di un abile rentier.
Gerardo Petta
consigliere Comites di Zurigo