Home Approccio Italo Albanese Gli appellativi senza tempo, “Teta” e “Xhaxhi” in lingua albanese…

Gli appellativi senza tempo, “Teta” e “Xhaxhi” in lingua albanese…

🔺Gli appellativi senza tempo, “Teta” e “Xhaxhi” in lingua albanese, lascito di una certa epoca passata, ma che non sono del tutto scomparsi… Forza d’abitudine forse? đź’­

Di Adela Kolea

Avviene un fatto peculiare nella correlazione meramente albanese “Linguistica e Relazioni affettive”.

O meglio, si tratta degli appellativi “Teta” e “Xhaxhi”, che in lingua albanese, tutta la mia generazione attribuiva fin dall’infanzia agli adulti, che loro fossero parte della parentela, zie o zii oppure amici dei genitori, vicini di casa ecc. đź‘Şđź‘«

🔼Dato il filone “regime e strutture linguistiche”, considerando appunto che per via del sistema politico in vigore, erano state abolite al contempo diverse terminologie e tra tutto ciò, gli appellativi “signore/a”, utilizzati durante la monarchia, “zotĂ«ri/zonjĂ«”, essi erano stati sostituiti dagli appelativi classici adottati in tutti i paesi che abbracciavano l’ideologia comunista, “compagno/a” – “shok/shoqe”.

🔼E così, avendo anche una percezione diversa dell’etĂ  “adulta”, vale a dire, per noi ai tempi, un 30enne era considerato giĂ  non solo adulto, ma abbastanza “avanti” con l’etĂ  matura, da dargli del “Voi” – non del “Lei” – e l’appellativo “xhaxhi” al maschile o “teta” al femminile, da imperativo categorico, iniziava ergo ad accostarsi a tutti gli adulti alla volta.

🔼Mi fa strano questo fatto, per un motivo ulteriore:

Per la difficoltĂ  al limite dell’ impossibilitĂ  da parte nostra tutt’oggi – che siamo in etĂ  adulta noi stessi – di chiamare direttamente per nome queste persone, quest’ultimi ormai in etĂ  senile, bensì di continuare a chiamarli anteponendo al loro nome proprio, gli appellativi “teta” o “xhaxhi”, per le rispettive versioni femminile o maschile.

🔼Con “Teta”, anche oggigiorno io chiamo le mamme dei miei amici e con “Teta”, loro si rivolgono a mia madre reciprocamente.
Con “Xhaxhi” ci rivolgiamo ai papĂ  e comunque anche agli zii.

🔼Io non riuscivo a capire anche un altro fatto:

“Nuse” veniva chiamata ad esempio, la zia paterna, “nuse xhaxhai” – “la moglie/sposa dello zio”.

Però, anche una volta diventati anziani gli zii, noi continuavamo a chiamare la zia, “nuse/sposa”, “nuse xhaxhai”, a Tirana almeno.

A quel punto scattava la mia curiositĂ  “linguistica” ed “antropologica” fin da piccola e dicevo a mia madre:

“Ma cosa si chiama a fare “nuse/sposa” la moglie dello zio, se lei non è piĂą giovane, non è piĂą una “sposina”, se ahimè ha 50 anni?!”

La domanda era lecita, ma alla fine, l’etnocultura imponeva e forse impone tutt’oggi, per certe regole probabilmente non scritte, ma ereditate, tramandate, almeno per la nostra generazione – perchĂ© i giovani albanesi che vivono in Albania oggigiorno, non so se la continuano “la suddetta pratica”, non ne sono aggiornata – di mantenere intatto questo registro linguistico schematico, invariato ed ingabbiato tra i sopracitati appellativi.

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