Di Cristina Lovatt
Classi semi vuote.
Qualche ragazzo e ragazza sono venuti anche oggi, per consegnare qualcosa, per salutare, per abitudine e magari per qualche strana forma di piacere.
È un dovere e una gioia accoglierli sempre.
Poi per chi insegna letteratura, momenti unici possono sempre nascere, grazie agli scrittori.
Per Sara e Zhoel, ragazzi albanesi in gamba e con cui è stato un piacere lavorare in classe X, ho scelto oggi di leggere qualche pagina da “LE CITTÀ INVISIBILI” di Calvino (perché Zhoel, giovanissimo, non ha tempo da perdere e dichiara di voler leggere i classici!) e poi il racconto “Ossa di cristallo”, da “LA BELLEZZA E L’INFERNO” di Saviano, perché l’urgenza di stare nella contemporaneità, e capirla, è un’altra esigenza dei ragazzi.
Emozionante!
Anche per me, in questo anno complesso, i ragazzi, la possibilità di stare con loro, occupandoci insieme di “cose grandi”, come la Letteratura, è stata la quotidiana opera di “saper riconoscere chi e cosa in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.
Grazie!
