Di Valbona Jakova
Domenica , 26 Febbraio 2023, ore 15.30 . ERBUSCO (BS) TEATRO COMUNALE.
Non mettete limiti al potere del fare …BENE! L
UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE VA A RANDO DEVOLE E A CLAUDIO PARAVATI.
RANDE DEVOLE, l’ideatore del libro :DONNE D’ALBANIA IN ITALIA. NESSUN’ALTRO albanese ha mai pensato di fare un opera di questo genere, di scrivere un libro per altri, in questo caso solo donne. Dove c’è un grande uomo c’è sempre una grande donna!
Questo libro, dopo tantissimi anni, non sarà una testimonianza nascosta tra le rovine di un archivio, ma rimarrà nel archivo sempre un libro protetto dalla bellezza del suo contenuto. Noi donne ci sentiamo protette da un pensiero gentile e ringraziamo gli autori Rando Devole e Claudio Paravati!
Le nostre pittrici molto brave, ci hanno regalato le loro bellissime opere. Alcuni dei loro quadri li troviamo in questo libro, la pittura per loro è un’attività parallela molto soddisfacente per esprimere e coltivare il proprio talento.
Fortunatamente abbiamo qui la nostra pittrice Viola Fusha che parlerà di sé e noi abbiamo avuto l’opportunità di conoscere il suo animo ricco di immaginazione, di colori, di suoni musicali rappresentati dalle sue leggendarie chitarre, violino e armoniche che, sulla tela, continuano a fare cerchi intorno all’orbita del mondo, con giri all’infinito.
Sicuramente lei, nel suo cuore, conoscendola, propone e offre al mondo, la bellezza delle onde sonore del canto e dei suoni musicali, come dono di gioia e di vita felice.
Estremamente Impressionante anche l’aquila di Lumturije Fortusi, con il suo atteggiamento da dominatrice dei cieli e protettrice dei suoi piccoli, in cui vediamo solo un suo occhio e un’apertura alare sorprendente, che fiera ed enigmatica, sfida il vento.
Non è un’aquila come quelle che vediamo nelle fotografie, è un’aquila unica, mai vista da nessuna parte, è un’aquila che è nata in un posto speciale dov’è stata solo la pittrice, è l’aquila della sua immaginazione, solo lei poteva essere lì!
Il pianto di Ajkuna, di Elona Marika, esce con irruenza dalle nebbie mistiche del passato, con tanta magnificenza, con una bellezza incantevole, sconvolgente, aggrappata alla vita con gli artigli dello strazio del suo cuore fatto a pezzi, per la perdita del suo figlio. Questa madre, sulla tomba del suo figlio, chiede conto alla luna, al buio, agli uccelli notturni, agli alberi, dove suo marito lo ha sepolto, gridando perché non l’hanno difeso, e loro tacciono, non possono rispondere, non trovano parole. In “Il pianto di Ajkuna”, ogni donna, può ritrovare elementi di sè.
Aggiungo qui una riflessione per le nostre pittrici!
Naturalmente sono bravissime tutte le pittrici, ma ho scelto sole queste tre amiche che mi hanno colpito in particolar modo per fare il mio modesto commento.
Ringrazio tutte le amiche e amici presenti!