QUANTO POCO CANTIAMO PER LE NOSTRE DONNE
Quanto poco cantiamo per le nostre donne!
Per donne
Belle e buone.
Che ci accarezzano con le mani umide
quando torniamo da percorsi difficili.
Sbagliamo molto
quando parliamo, maciniamo
intorno a un bicchiere di birra,
intorno al bicchiere di vino.
Che le nostre donne hanno perso la freschezza
che erano carine una volta…
No, no, non si perde il loro fascino!
Basterebbe di stare poco allo specchio
e sembrerebbero ancora novelle.
E come non possiamo cantare?
Poeti!
Per quelle che hanno saputo nella vita
di nascere Titani e Fate
non in un reparto di maternitĂ e a casa
ma pure nel bosco e nel campo
tagliando le legna
e lanciando i semi?!
NON SEI DA NESSUNA PARTE
Questa giornata calda, lunga
coprì la strada di polvere fino in fondo.
Guardo nel ondata del caldo
nella polvere asciutta,
ma tu non sei da nessuna parte.
E con le dita copro il mio viso,
poi la camicia pesante scrollo.
Dalla polvere per terra cadono le briciole
ma tu non sei da nessuna parte.
Sono pronto a rovistare ogni granello di polvere,
e alla ricerca come un archeologo di perdermi,
purché di ritrovarti
smarrita da tempo ormai.
Ma tu non sei da nessuna parte!
PER AMORE
L’amore all’inizio è torbido.
Ami,
ma quale non è affatto chiaro.
Anche l’alba quando arriva
è cupa.
Le cose non hanno né forma e né aspetto.
Il giorno scende
e le cose appaiono complete:
forme, aspetti, contorni e linee.
Piano piano così arriva il mondo.
Ecco!
Il volto così lo rivela l’amore.
PER TE
Penso a te
quando le mie labbra imporporo nello specchio,
quando dormo e il vento fruscia nei vetri,
quando rimani e sfogli un vecchio libro,
quando parli perdutamente
senza sapere nemmeno tu cosa dici.
I tuoi pensieri, tutti,
solo io li comprendo e nessun altro
con la lingua inventata
da te e da me.
Che peccato che in Dio non ho creduto
se credessi
avrei pregato che tu non invecchiassi.
Domani gli alberi verdeggeranno,
tutti e due ci sdraieremo nel verde.
Intorno a noi ci ronzassero pure le api
e gli agnelli belare.
Cosa li facciamo alla notte che arriva?
Cosa li facciamo alla mattina?
Quando allo specchio
rossa sboccia la rosa?
TESTAMENTO
O terra mia che ti ho arato
e ti ho composto canti.
Che ti ho amato la zolla e l’erba.
Che ti ho asciugato
con le mani e con la maniche,
in che posto hai lasciato la mia tomba?
Meglio farmela da qualche parte, in un solco
oppure lontano sopra un torrente forse.
Sopra di me scodinzolerĂ una gazza portandomi notizie dal mondo,
dal mondo che ho tenuto chiuso,
finché ho vissuto
chiusa la porta, con serrature battenti…
LE MENZOGNE
O popolo, cosa ti fanno?
Ti danno giocattoli per giocare,
ti tengono con le favole,
di dormire nel letto quanto vuoi.
Senza rumori e casino,
ti chiamano piccolo,
e ti dicono che ancora non sai molto.
Ti danno tra le mani un giocattolo
ti dicono: Taci, non fare rumore!
Ritornello permanente dei tempi!
O popolo, cosa ti fanno!
Ti dicono:
“Gratta e vinci” sulle carte!
E tu gratti con le unghie non tagliate
sotto le vecchie maniche,
e la fortuna non ti arriva mai
a prendere in mani i soldi
di vedere le Miss
quando nude ballano,
con le mutande, e senza mutande,
Sul palco!
O popolo, cosa ti fanno!
Ti danno giocattoli tra le mani
con Tomi e Jerry,
per farti bambino paziente,
per non conoscere il guaio e il litigio.
PĂ«rktheu: Angela Kosta
28 luglio 2023
Angela Kosta – La figura importante della letteratura contemporanea DritĂ«ro Agolli.
DritĂ«ro Agolli è nato il 13 ottobre nel 1931 a Menkulas di Albania ed è morto il 3 febbraio 2017. DritĂ«ro Agolli è un noto poeta e cantautore, scrittore, pubblicista, attivista sociale, membro dell’Accademia delle Scienze dell’Albania. Negli anni 1952 – 1957 ha frequentato gli studi superiori presso la FacoltĂ di Lettere dell’UniversitĂ di Leningrado. Negli anni 1957 – 1972 ha lavorato come redattore e giornalista nel quotidiano “La voce del popolo”. Negli anni 1973 – 1992 è stato Presidente della Lega degli Scrittori e degli Artisti dell’Albania. DritĂ«ro Agolli è una delle figure centrali della poesia albanese e uno dei rappresentanti piĂą importanti della generazione degli anni ’60.