MARIA TERESA LIUZZO ” Una donna che è nella storia”
Di Prof. Giovanna Scarsi – Critico letterario
Non è un bisticcio di parole quanto una formula critica severa e rigorosa, prodotta da una altrettanto rigorosa rivisitazione della poesia di Maria Teresa Liuzzo, cui va il mio omaggio prima di donna, poi di Critico letterario.
Nel mio lungo percorso di impegno nella critica militante, ho sempre rifiutato di presentare prove di ” poesia femminile”, che, a frotte, investono il mio tavolo di studio, nell’affannosa ricerca di recensioni ed altro per una presunta, ambita celebrità.
Maria Teresa Liuzzo, che non conosco, è arrivata a me senza presentazione che non sia il commento umano di uno studioso severo che è Giuseppe de Marco, che di poesia femminile ha esperienza e dottrina. Un incontro dunque, con versi, che con la foto luminosa di una donna luminosa mi hanno registrato subito la vibratilità emotiva pari alla capacità di controllo e di intarsio, proprio di chi arriva alla poesia attraverso ” l’artificium” – in senso classico – della letteratura, che l’emozione filtra senza per questo raggelarla, attraverso l’esercizio dello stile.
Uno stile di essenzialità pregna di evocatività, che nella lezione attenta e difficile dei contemporanei, in particolare di Ungaretti e Montale e fra gli stranieri di Eliot e dei lirici puri francesi Verlaine, Rimbaud, Mallarmé, reca a monte il tirocinio classico. Una parola che è musica e pittura, quella della Liuzzo, dunque, in cui l’ethos e il pathos di lei, come Donna, innanzitutto, attenta ad ogni palpito del domestico e del ”politico” dà universalità al dramma del sociale attraverso il raccontarsi di un Io particolarissimo che scandisce, nei suoi respiri quelli dell’anima del mondo dolorante, nella purezza di registri lirici, davvero inediti.
E così che la terra calabra, il cui paesaggio purpureo e la sua anima incandescente si aprono al colloquio incidendo in dramma sociale del momento, negli slanci di generosità di un’anima che sa donare tutto senza chiedere nulla.
In questo senso Maria Teresa Liuzzo conferisce dignità alla poesia ” femminile” che, liberata dalle strettoie di tante false letterature di appendice, con lei ritrova le radici classiche da Saffo a Vittoria Colonna, a Gaspara Stampa.
Nota: foto nel Teatro Comunale F. Cilea – presentazione del libro Apeiron a cura di Peter Russell – Recital di poesie dell’attore Elio Pandolfi