Home Approccio Italo Albanese ANGELA KOSTA TRADUCE I VERSI DELLA POETESSA ILDIJE XHEMALI

ANGELA KOSTA TRADUCE I VERSI DELLA POETESSA ILDIJE XHEMALI

Oggi portiamo ai lettori Ildije Xhemali, scrittrice e poetessa albaneseche attualmente vive nella città di Elbasan. Ildije è in pensione ma il suo spirito si ringiovanisce ogni giorno di più dai bellissimi versi che spesso e volentieri compone. Ildije è nata nel 1952 a Lushnjë, in Albania. Nel ’73 ha seguito gli studi presso l’Università di “AleksanderXhuvani e si è laureata in Lingua e Letteratura Albanese a Elbasan. Ildije ha esercitato la sua professione di insegnante per quasi 40 anni, a Lushnjë e Elbasan. Finora ha pubblicato dieci libri tra cui alcune poesie sono stati pubblicate in varie antologie edite in Albania e Kosovo. 

Nella prosa e nei testi della poetessa Ildije Xhemali ci si imbatte nella sua profonda riflessione, l’eco che l’autrice genera contro le guerre ingiuste, le sofferenze e le distruzioni che ciò porta. La poetessa prega Dio che quando verrà il momento di passare all’altro mondo, di portarla dove possa contribuire a dare un po’ di pace e di amore. Lei vorrebbe allattare due bambini di campi opposti, vorrebbe regalare due veli a due novelle spose di campi opposti, vorrebbe riconciliare due nemici che si sono uccisi a vicenda mangiando lo stesso pasto insieme. Ildija prega Dio di darle un po’ di grazia, per alleviare il dolore di due madri che hanno perso i loro figli in guerra. Qui appare l’anima nobile e missionaria di Ildije. Con la variegata allegoria e la maestria di una poetessa quale vorrebbe trasmettere un messaggio molto importante, Ildija mette in scena i protagonisti, il regista e gli spettatori. Con molto dinamismo, l’autrice ci presenta l’essenza principale di tutto ciò sta succedendo nel mondo e la sua determinazione contro le Ingiustizie. Con il verso: “Dal nostro stesso sangue fummo annegati ma siamo rinati”, la poetessa riporta ai lettori il grande problema catastrofico che ultimamente sta prendendo il sopravvento su molti popoli: la distruzione di massa degli innocenti. “Il Mondo tace” verseggia l’autrice, chiedendo così più attenzione di fronte a questi bambini, anziani e tutti gli innocenti, che portano i sè la fuliggine e le menzogne che non si fermano mai da chi prende decisioni e segna ai tavoli il destino dell’umanità. Con il verso: “Governanti chiedete perdono, lasciando in pace i popoli”, autrice si rivolge a coloro che sono immersi e accecati in preda all’avidità, distruggendo milioni di vite per soddisfare l’ego e l’ipocrisia che li caratterizza così come la malvagità tirannica. La poetessa IldijeXhemali, con i suoi scritti e i suoi versi, porta e trasmette grande ricchezza d’animo e rari valori umani.


PREGHIERA AL  PADRE ETERNO! 

Mio Signore, 
Creatore dell’Universo! 
Se fosse possibile esaudiscimi un desiderio: Quando da te al di là mi porterai, trovami dimora preso gli innocenti, di cui la loro vita, dalla guerra con i suoi strumenti distrusse. Se ci sono bambini, per favore ridammi un po’ di latte materno ai seni, in modo che io possa nutrire due bambini di campi opposti. Se ci sono due novelle fanciulle da campi opposti, donami i loro veli come spose vederle. Se ci fossero due guerrieri che a vicenda si sono uccisi, per favore donami un mogano dove insieme possano mangiare. Se ci sono due madri di due figli uccisi, concedimi la grazia di alleviare il loro dolore. Se ci sono due avversari comandanti (che raramente muoiono sul campo di battaglia), giudicate Voi stesso. Le guerre iniziano dalle teste cociute, da coloro che perdono in oscurità la logica e si accecano dall’avidità. Il dolore galleggia in fiumi di sangue, versati da figli cresciuti lontano dal lusso, e la carnefice si conclude con le firme sui tavoli. Ciò che dicono e come interpretano gli attori di oggi verrà giudicato più chiaramente domani dagli spettatori con sangue freddo, ma alla GIUSTIZIA mai è permesso di sedersi al posto giusto, poiché quel posto è sempre occupato dagli ingiusti. Ma io oggi non so distinguere tra la finzione e la verità nei pensieri dello “sceneggiatore”, né il dietro le quinte e le intenzioni del “regista” della tragedia che è costretto a interpretare due o più popoli, costretti a combattere come fossero gladiatori, spargendo sangue sui palcoscenici teatrali dell’epoca. Caro DIO, il vero giudizio finale, appartiene giustamente a Te e solo a Te!


GOVERNANTI FERMATE LA GUERRA 

Dall’estremo oriente gridano i morti
I bambini innocenti fortemente si disperano:
“Smettetela di combattere, non siete sazi
con il nostro sangue?”
Ci avete ucciso, ci avete distrutto, 
Non vi basta tutto ciò?
Quando la vita ci avete tolto
l’intero mondo taceva. 

Su di noi solo fuliggine e bugie, 
nemmeno un attimo si arresero.
Dal nostro stesso sangue fummo annegati 
ma siamo rinati.
“Il Terzo Mondo” di ieri e oggi, 
non ci avete calcolato.
A nessuno auguriamo la nostra fortuna
In un unico Dio crediamo
Mai è troppo tardi.
Perdono dovete chiedere 
lasciando in Pace i popoli.
Voi Potenti : 
“Fermate la guerra, lontano dalle armi”!

Sot sjellim për lexuesit Ildije Xhemali, shkrimtare dhe poeteshqiptare. Aktualisht ajo jeton në qytetin e Elbasanit. Ildije është nëpension, por shpirti i saj tinohet çdo ditë e më tepër nga vargjet e bukura që shpesh ajo thur. Ildije ka lindur në vitin 1952 në Lushnjë. Në vitin ’73 ajo përfundoi studimet në Universitetin “AleksandërXhuvani” dhe u diplomua në Gjuhë dhe Letërsi Shqipe në Elbasan. Ildije ushtroi profesionin si mësuese për gati 40 vjet në Lushnjë dheElbasan. Deri më tani ajo ka botuar dhjetë libra, disa poezi prej tëcilave janë publikuar në antologji të ndryshme të botuara në Shqipëridhe Kosovë. 

Në prozën dhe lirikën e poetes Ildije Xhemali ndeshemi me reflektimin e thellë të saj, kushtrimin që ajo “lëshon” ndaj luftërave tëpadrejta, pssojat e dhimbjeve dhe shkatërrimet që ajo shkakton. Poetjai lutet Zotit që kur t’i vijë momenti të kalojë në botën e përtejme, tashpjerë aty ku ajo mund të japë kontributin e saj për sadopak paqe dhedashuri: t’u japë qumësht dy fëmijëve të kampeve të kundërta, t’u dhurojë vello dy nuseve të kampeve kundërshtare, të pajtoj dy armiqqë njërin – tjetrin kanë vrarë, për të ngrënë në të njejtën sofërsëbashku. Ildije i lutet Zotit t’i japë dhuntinë që t’ua lehtësojë sadopakdhimbjet dy nënave që kanë humbur bijtë e tyre në luftë. Këtu del nëpah shpirti fisnik dhe misionar i Ildijes. Me alegoritë e larmishme dheme mjeshtërinë e një poeteje e cila dëshiron të trasmetojë një mesazhshumë të rëndësishëm, Ildija vë në “skenë” protagonistët, regjisorindhe spektatorët. Me mjaft dinamizëm ajo na paraqet thelbin kryesor, vendosmërinë e saj kundrejt padrejtësive. Me vargun: “Nga gjaku jonëmbytemi por rilindim” poetja risjell tek lexuesit problemin e madhkatastrofik që po pushton shumë popuj kohët e fundit: shkatërrimimasiv i të pafajshmëve. “Bota hesht” vargëzon autorja, apel ky për mëtepër vëmendje ndaj këtyre fëmijëve, të moshuarshve, të gjithë tëpafajshëm, të cilët mbartin blozën dhe gënjeshtrat që nuk reshtin kurrënga ata që marrin vendime dhe firmosin fatin njerëzimit. “Pushtetarëkërkoni falje, lërini popujt në Paqe” u drejtohet Ildija atyre që zhytendhe verbohen në terrin e lakmisë duke marrë në qafë miliona jetënjerëzish për të kënaqur egon dhe hipokrizinë që i karakterizon ashtusikurse pafytyrësia dhe pashpirtësia tirane. Poetja Ildije Xhemali dhe  shkrimi e vargjet e saj, mbartin dhe përcjellin me të vërtetë pasurishpirtërore dhe vlera të rralla.

LUTJE ZOTIT!

(Prozë – poetike)

Krijuesi im, 
Krijuesi i Gjithësisë!
Më plotëso një dëshirë, në është e mundur:
Kur t’më marrësh pranë teje në atë botë, 
më ço pranë të pafajshmëve që lufta, me mjetet e saj, ua ka prerë jetënnë mes
Në qofshin fëmijë, më fal edhe qumështin e lehonës që t’i ushqej dyfëmijë të kampeve kundërshtare.
Në qofshin dy vajza në moshë martese, më fal dhe nga një vello t’i shoh nuse, paçka se janë të kampeve armiqësore!
Në qofshin dy luftëtarë që njëri – tjetrin kanë vrarë, më fal një sofërpajtimi, që bashkë të hanë në miqësi, të paktën një vakt ushqimi!
Në qofshin dy nëna, fëmijtë vrarë, më fal dhuntinë që dhimbjen t’uampak.
Në qofshin dy komandant kundërshtarë (ata rrallë bien në shesh tëbetejave) gjykoji vetë, e zonja s’jam.
Luftrat nisin në gjaknxehtësi të kokave të nxehta që llogjikën e sytë uaerrëson. Dhimbja noton në lumenjtë e gjakut, të derdhur nga bijtë e rritur larg lluksit dhe kasaphana përfundon me nënshkrime tavolinave. 
Ç’thonë dhe si luajnë aktorët e sotëm, më qartë gjykohet nesër ngaspektatorët gjakftohtë, por TË DREJTËS  asnjëherë nuk i lejohet tëulet në vendin e duhur, ai vend gjithmonë është i zënë nga të padrejtët.
Por unë SOT nuk di të dalloj shtirjet dhe të vërtetat tek mendimet e “skenaristit”, as prapaskenat e qëllimet e “regjizorit” të tragjedisë qëdetyrohen të luajnë dy a më shumë popuj të  detyruar për të luftuar si gladiatorë,
duke derdhur gjak në skenat e teatrit të kohës.
ZOT, gjykimi përfundimtar i vërtetë, 

l DREJTË të takon Ty dhe vetëm Ty!

PUSHTETARË NDALENI LUFTËN 

Nga Lindja e largët të vrarët bërtasin
Të pafajëshmit, fëmijët fort thërrasin: 
“Ndaleni luftën, mjaft, nuk u ngopët me gjak?
Tek ne vratë, shkatërruat, kjo nuk qe pak.
Kur ne vriteshim e priteshim bota heshti.
Mbi ne bloza, gënjeshtra, asnjë çast s’reshti. 
Në gjakun tonë u mbytëm dhe rilindëm.
“Botë e tretë” dje dhe sot, jo s’u përfillëm. 
Por nuk ia urojmë askujt, fatin tonë.
Besojmë në një Zot, asnjëher’ s’është vonë. 
Falje të kërkoni dhe popujt të qetë t’i lini!
Pushtetarë: “Ndaleni luftën, larg armatimi!”

Përgatiti dhe përktheu Angela Kosta Akademike, shkrimtare, poete, eseiste, kritike letrare, redaktore, promovuese, gazetare 


Preparato e tradotto in italiano da Angela Kosta Accademica scrittrice, poetessa, saggista, critica letteraria, redattrice, traduttrice, giornalista

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