Oggi ha 40 anni, è una moglie e mamma felice, ma la storia di Jasemina (che ha il dono della scrittura) affonda le radici nel dolore. A salvarla è stata la poesia.
Di Selene Grimaudo
Jasemina Zeqiraj è nata a Scutari, viene dall’Albania, ha 40 anni e vive ad Alcamo (in provincia di Trapani) da 23 anni. Oggi è una moglie felice e una mamma di due bimbi Giulia e Manuel, ma la storia di Jasemina (che ha il dono della scrittura) affonda le radici nel dolore.
Lei è una poetessa che riesce a tradurre in versi il suo mondo interiore ricco e variegato. Il suo legame con la poesia inizia molto presto. Nel giro di due mesi, perde prematuramente suo padre, subito dopo il nonno materno con il quale aveva un forte legame e anche lo zio.
Era ancora una bambina e il clima che viveva in famiglia, dopo tutti questi lutti, non era dei migliori. Jasemina racconta che la madre, molto provata da questo dolore, “regalava più lacrime che sorrisi” e fu così che lei iniziò a convivere con il silenzio e a comprenderlo.
Nel silenzio che tagliava l’aria e faceva sentire nel cuore tutto il dolore, iniziò a scrivere poesie dedicate a suo padre, un modo forse per sentirlo vicino o per sentirsi meno sola.
Le sue poesie vennero lette e apprezzate e grazie ad un giornalista locale, a soli 13 anni venne pubblicata la sua prima raccolta poetica “Mjellama e lugines blu – il cigno della laguna blu” nel 1993.
Amante dei libri e della lettura, amava leggere autori di spessore, particolarmente i classici della letteratura: Migjeni, De Rada, Ismail Kadarè, Kafka, Oscar Wilde, Shakespeare erano per lei la compagnia più bella.
Inizia così un percorso costruito su piccoli tasselli giornalieri, la volontà di apprendere, ma soprattutto colmare tanti vuoti interiori. A 15 anni le fu proposto di pubblicare e lanciare una nuova raccolta poetica “Zgjimi i kitarres- il risveglio della chitarra” 1996.
Nel 1997 le guerre civili divennero aggressive per la popolazione locale. I depositi d’armi furono aperti, iniziarono le vendette di sangue, bambini rapiti, donne violentate, e così, da quel periodo in poi ricorda solo il soffocare della speranza, l’attesa che gli spari cessassero e che si potesse tornare ad essere nuovamente liberi.
Fu così, in questo clima di morte e paura, che la mamma decise di lasciare l’Albania e di trovare condizioni di vita più serene in Sicilia.
Nel 2000 si trasferisce prima a Milano e poi Empoli (Firenze) e infine in Sicilia ad Alcamo con la mamma, sua sorella più grande Sonila e suo fratello Elton.
La Sicilia fu accogliente. È stata impegnata nel sociale, nella cultura, nella letteratura dove ha trovato appoggio, consigli e partecipazioni, sicuramente con tanti sacrifici ma libera di scegliere e di proseguire con la scrittura e contemporaneamente con il lavoro.
Ad Alcamo Jasemina trova un clima artistico ricco di stimoli grazie all’accoglienza di poeti, scrittori e storici locali (la poetessa e professoressa Rosa Filippi, il Senatore Ludovico Corrao e l’avv.Graziano Ferrara, la scrittrice di teatro Maria Sandias e lo storico professore Cataldo con la moglie professoressa e scrittrice Erina Baldassano).
Pubblica nel 2006 “La mia parola” e nel 2019 “Liberi di amare” (una raccolta che contiene al centro del volume una dedica speciale per i suoi connazionali che persero la vita sullo stretto di Otranto nel 1996).
In seguito, grazie all’ispirazione di un concorso nazionale nasce una storia breve in chiave futuristica per bambini/ragazzi “Lettera allo gnomo 2030”. Il concorso nazionale “Dimmi” in Toscana premia nel 2021 un suo racconto biografico breve che viene pubblicato in edizione speciale a più mani “Come alberi in cammino”.
Nasce così una collaborazione spontanea con l’auto narrazione e le varie partecipazioni ad eventi in favore dell’inclusione, contro le discriminazioni e le violenze di ogni genere. Da lì le testimonianze nelle Scuole ed all’Università Federico II di Napoli dove, viene accolta in modo straordinario.
Diventa oggi più che mai un obbiettivo il sostegno agli insegnati e alle strutture, alle figure che vogliono creare confronto e consapevolezza alla diversità come valore aggiunto della nostra società.
Jasemina ha aperto, in questi giorni, un laboratorio di arte e cultura dove a parlare sono i libri, i nuovi scrittori e le novità, il confronto, il sostegno agli appassionati ed ai futuri lettori.
I suoi sogni, quindi, sono già a buon punto, anche se ai sogni non mette limiti, sperando di avere l’opportunità di omaggiare con il suo impegno e il suo “esserci” tutto il bene ricevuto in Albania, in Kosovo, in Grecia e ad Alcamo./BALARM