Di Alice Taylor
La Commissione europea ha chiesto all’Albania di garantire il rispetto del giusto processo in seguito alla condanna per compravendita di voti nei confronti di Fredi Beleri, candidato dell’opposizione appartenente alla minoranza greca che ha vinto le elezioni nel comune meridionale di Himara, che ha portato a un inasprimento delle tensioni tra Tirana e Atene.
All’inizio di questa settimana, Beleri, candidato di etnia greca che ha vinto le elezioni locali nel 2023 ma a cui è stato impedito di giurare a causa della sua detenzione in attesa di giudizio, dovrà ora scontare due anni di carcere. Beleri ha negato tutte le accuse, accusando i tribunali di essere politicizzati, e i suoi avvocati hanno dichiarato di voler ricorrere in appello.
Il suo arresto, avvenuto due giorni prima delle elezioni per il sospetto di aver comprato quattro voti, ha provocato tensioni tra Atene e Tirana, con la Grecia che ha minacciato di porre il veto all’adesione dell’Albania all’UE se non fossero cadute tutte le accuse e se a Beleri non fosse stato permesso di prestare giuramento per diventare sindaco.
Contattato da Euractiv, un portavoce dell’UE ha commentato:
“Continuiamo a seguire gli sviluppi. Non commentiamo i procedimenti giudiziari in corso e chiediamo di garantire il rispetto del giusto processo”.
Beleri ha vinto le elezioni a Himara, dove vive una minoranza etnica greca, per una manciata di voti, tuttavia, il tribunale ha respinto una serie di appelli che chiedevano che il candidato eletto potesse prestare giuramento o, in ogni caso, che il suo “arresto in carcere” fosse tramutato in “arresti domiciliari”.
Beleri ha dichiarato che ora porterà il caso davanti ai tribunali dell’UE.
Atene ha ripetutamente chiesto all’Albania di consentirgli di prestare giuramento, definendo il caso come politicamente ed etnicamente motivato. Il governo albanese ha affermato di non poter interferire nei procedimenti giudiziari e di lasciare che il sistema giudiziario faccia il suo corso.
I critici di Atene hanno affermato che dietro la situazione c’è una motivazione di tipo commerciale, lasciando intendere che il governo voglia mantenere il controllo sulle licenze edilizie rilasciate a Himara, popolare destinazione estiva con un lucroso mercato immobiliare.
Una fonte del ministero degli Esteri greco ha sottolineato che la decisione del tribunale albanese “alimenta le preoccupazioni sollevate sull’obiettività del verdetto giudiziario”.
La fonte ha osservato che durante il processo sono emerse “significative contraddizioni nel materiale [probatorio]” e ha aggiunto che c’è stata una violazione della presunzione di innocenza “a causa di dichiarazioni e azioni esteriori a favore della condanna”.
“Non si tratta di una questione bilaterale, ma di una questione di Stato di diritto che, come acquis dell’UE, costituisce una chiara condizione per l’avanzamento delle procedure di adesione [all’UE]”, ha aggiunto la fonte./EuroActive