TALVOLTA VESTO DI CANTI – DI MARIA TERESA LIUZZO
Di Mehmet Rrema
Aspettare che il tempo torni indietro, a prima vista, è un’attesa vana, è una fatica inutile, ma Maria Teresa Liuzzo, nella sua poesia, andando in profondità nella psicologia umana, ci dimostra che il tempo può essere riportato indietro da una forza magica. “Il tempo non ritorna”…Tuttavia a volte vale la pena pensare che tornerà. Vale la pena sognare e aspettare. Se sappiamo che stiamo aspettando un grosso problema, dobbiamo lottare per affrontarlo.
Allora qual è questo grosso problema? Per cosa si dovrebbe sacrificare così tanto? La famosa poetessa italiana Maria Teresa Liuzzo mi dà questa risposta. Ciò che bisogna accettare se necessario, il sacrificio più grande da avere, è l’amore. L’amore, solo lei è capace di riportare indietro il tempo, ravvivare le speranze e far volare i sogni. L’amore è tempo nelle sue tre dimensioni che non ha un inizio e non avrà una fine. “Se il tempo sei tu.
L’attesa non è mai vana”. La metafora utilizzata dalla poetessa, ritrovata con grande maestria, conferisce alla poesia un valore assoluto sul piano artistico, dove personifica l’amore con la persona amata, che lui, o lei, vivrebbe tutta la vita, aspettando e sognando di incontrarlo un giorno. Quando sappiamo che il tempo è senza inizio e senza fine, allora comprendiamo quale dimensione la poetessa Maria Teresa dà a questo sentimento-amore.
Allo stesso modo, personificando (l’uomo amato) con il tempo, il poeta dona a quest’uomo una dimensione straordinaria, infinita. Allo stesso tempo, spingendolo ad aspettare volentieri, gli dona un altro valore, quello spirituale, quello che rende umano l’uomo. Aspetterò all’infinito che quest’uomo si unisca. “Mi arrendo a te”…E qui arriva la persona tanto attesa, che non sappiamo quando ha cominciato e quanto è durata. Lui o lei ha aspettato e alla fine è caduto completamente dalla parte dell’amore.
Questa persona indomabile, capace di tornare indietro nel tempo, alla fine, per amore dell’amore, si arrende completamente. Alza bandiera bianca e si sottomette al destino. Avanti, amore, prendiamolo. Sono tuo, tuo, tu sei mio. Questa persona implacabile nell’attesa biblica accetta finalmente di diventare il giocattolo del puro amore. Se hai intenzione di lanciarmi come un sasso sulla superficie dell’acqua, per creare cerchi concentrici, puoi farlo, sono un giocattolo nelle tue mani, sono l’amore, ciò che mantiene il mondo e a “scivolare in superficie” non creerò quei cerchi concentrici. Mi immergo nel fondo. Mi immergo, ti porterò con me.
Non ti lascio più, dice la poetessa in queste righe. Ho aspettato, ho aspettato tanto, e questa lunga attesa non è stata vana. Ti ho conquistato. Non ti lascerò andare adesso. Lo porterò con me fino alla fine del mare, se necessario. Lì insieme ci trasformeremo in alghe… alghe… i due amanti si trasformeranno in esseri piccoli, anche microscopici, gli esseri della genesi della vita. Che metafora! Solo una penna raffinata e di raro talento come la nostra nota poetessa Maria Teresa Liuzzo, può discendere così elegantemente con i suoi testi e il suo amore fin dall’inizio della vita, dove la vita inizia nelle alghe e nel paramecio.
“Siamo alghe…la felicità del mare” così qui, da questi piccoli esseri, nasce la vita, nascono i primi esseri viventi, il mare prende la vita che lentamente trasmette alla terra, nasce la felicità E voglio chiedere: chi è nato prima della vita o dell’amore? È così che penso, leggendo questa poesia ricca di metafore, che l’amore è la madre dell’universo, e l’amore ci viene portato con grande eleganza, in questa bellissima poesia del nostro poeta. L’amore che a volte è “come l’amore che spesso è cruento”.
Sì, l’amore è stato spesso massacrato, nei modi più tragici. Basta ricordare il capolavoro di Nizami Ganjavi Layla e Majnun, o Romeo e Giulietta e quante altre tragedie dove l’amore bello, puro, amore scintillante che con i suoi raggi, probabilmente acceca gli occhi di qualcuno e così questo qualcuno getta fango, cenere, fuoco, malediciamo l’amore fino a trasformarlo in tragedia. Ciò che non buttano se non quello, l’amore resiste ai secoli perché porta sulle spalle il futuro del mondo. Niente potrebbe brillare senza l’amore universale.
In un certo modo, con note chiare attraverso metafore, tutta eleganza e bellezza artistica, Maria Teresa Liuzzo ce lo racconta magnificamente con il linguaggio della lirica in questa poesia. In questa poesia ci dice che il tempo può tornare indietro e aspettare che ritorni in molti casi non è vano… Ulteriore successo, caro poeta, scrittore di prosa e traduttore!
Mehmet Rrema