Home Approccio Italo Albanese Riflettere sulla esperienza umana e artistica di Alfred Mirashi, in arte Milot

Riflettere sulla esperienza umana e artistica di Alfred Mirashi, in arte Milot

Di Raffaello Bianco

Oggi il Governo Nazionale e quelli transnazionali, compreso quello Europeo, dovrebbero riflettere sulla esperienza umana e artistica di Alfred Mirashi , in arte Milot, profugo albanese giunto sulle coste italiane nel 1991 su una nave di disperati in fuga da un regime oppressivo. Aveva appena 19 anni, vissuti nella incertezza del giorno dopo.

Ospite in un paese dell’Irpinia che gli offre condizioni di decorosa sopravvivenza, non si arrende alle avversità e, munito solo di quella simbolica chiave che gli aveva aperto le porte dell’accoglienza, segue la insopprimibile vocazione artistica :

studia a Brera, vince una borsa di studio che gli permette di approdare nelle più prestigiose Accademie europee, inizia la irrefrenabile corsa al successo e alla fama : dal trampolino di lancio del 2003 al Maschio Angioino di Napoli travalica gli oceani ed espone in ogni parte del Pianeta .

Ecco : la chiave. Quella simbolica che gli diede speranza di apertura e di accoglienza, si materializza, prende forma, eletta come viatico di un messaggio di fede laica al mondo ; ne concepisce una di enormi dimensioni , di raro e suggestivo fascino evocativo che dona al Paese che l’ospitò .

Poi la sua storia artistica diventa un esempio per tutti coloro che aspirano , per i talenti che hanno scarse opportunità ambientali e sociali : lottare aggrappandosi ad una chiave capace di aprire i cuori.

Napoli gli offre nel 2022 Piazza del Mercato per una mega istallazione del suo simbolo che riscuote, nei sei mesi di permanenza, un successo mondiale senza precedenti.

La geometria riconosce nel cerchio una figura perfetta e Milot percorre la circonferenza della sua carriera artistica per ritornare in Albania, dove a Scutari il 6 giugno ha inaugurato il simbolo quasi magico della sua espressione artistica: una chiave che nella sua sofferta contorsione forma un ponte, emblema di una congiunzione spirituale che annulla diversità ed egoismi.

Partito come profugo, ritorna nella sua Albania con l’alloro di un riconoscimento artistico di portata universale.

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