ETICONOMIA
ETICONOMIA/ETHICONOMY
Le differenziazioni tra ECONOMIA ed ETICONOMIA di Antonio Foglio
Le differenziazioni tra economia ed ETICONOMIA ci sono e non sono poche; è nostra cura evidenziarle così da avere elementi che ci possono aiutare a capire meglio i limiti dell’economia, della sua portata, quindi i pregi dell’ETICONOMIA e le opportunità che è in grado di offrire a chi ne accetta il processo eticonomico.
L’economia con gli obiettivi che persegue non è in grado di dare attuali, concrete, giuste risposte ai tanti problemi della società, del mondo; parecchi di questi problemi possono trovare positivo riscontro solamente da parte di un’ETICONOMIA che si proietta verso il bene comune, dotandosi di vere e proprie virtù sociali, umane che non possono essere rapportate solo a calcoli economici e ad interessi di singole persone.
Se l’economia persegue l’accumulo di ricchezza, il profitto a tutti i costi, l’ETICONOMIA persegue il benessere della collettività, dei singoli, il bene comune; se l’economia ha dato voce ed ha portato ricchezza e benessere a tanti privilegiati, l’ETICONOMIA vuole indirizzarsi a tutti, privilegiando nel nome dell’etica e della solidarietà tutti alla stessa stregua, anche quelli che in economia non hanno voce, i diseredati, gli svantaggiati, gli invisibili, dando riscontro alle loro esigenze, migliorandone la vita, proponendo l’equa redistribuzione della ricchezza, favorendo la condivisione del benessere; l’ETICONOMIA dice no alle esclusioni sociali chiedendo benessere per tutti, perseguendo per questo il bene comune.
Se l’economia vede spesso soggetti più forti pronti e disposti a sfruttare a proprio vantaggio le posizioni di debolezza di coloro che hanno di meno, che sono svantaggiati, l’ETICONOMIA vuole pari opportunità per tutti, per imprenditori, per lavoratori, per consumatori, per investitori, per finanziatori, per risparmiatori, per Paesi ricchi, per Paesi poveri. L’ETICONOMIA vuole portare benefici a tutti, differenziandosi dall’economia che porta benefici solo a privilegiati.
L’ETICONOMIA meglio e più concretamente riscontra la vita degli esseri umani cercando di assicurare loro non solo di sopravvivere, ma anche di vivere nel modo migliore; gestire l’economia, l’impresa, il business, il denaro è una cosa, gestirli eticamente come vuole l’ETICONOMIA, vuole dire vivere e far vivere gli uomini in una dimensione umana, solidale; l’economia alimenta e fa crescere le diseguaglianze, le povertà, le precarietà rendendo il mondo più ingiusto, mentre l’eticonomia tende a farle decrescere e, per quanto possibile, eliminarle, rendendo il mondo più giusto cercando un felice equilibrio portatore di benessere.
Il passaggio dall’economia all’ETICONOMIA è una questione di scelte e di buona volontà; si tratta di rompere nel nome dell’etica, dell’umanità, della solidarietà quegli schemi economici tradizionali legati a massimizzazione del profitto, capitale, accumulo di ricchezza, lavoro, ecc. e reimpostare nel nome dell’ETICONOMIA un nuovo processo economico, dando vita ad un superamento degli storici fattori economici: dal capitale al cocapitale, dal profitto al coprofitto, dalla gestione alla cogestione, dalla proprietà al comproprietà, dalla distribuzione del reddito all’equa redistribuzione del reddito, dalla distribuzione della ricchezza all’equa redistribuzione della ricchezza, dal progresso al coprogresso.
L’ETICONOMIA rispetto all’economia è fonte di creatività, di valorizzazione, di migliore integrazione; l’ETICONOMIA non è per pochi privilegiati, ma è per tutti; essa vuole creare opportunità per tutti; per questo l’economia statica, razionale, opportunistica, individualista viene rivitalizzata, umanizzata in tutti i suoi aspetti se diventa ETICONOMIA; questa diventa un modo concreto per rilanciare l’economia del profitto, della produttività, in un’economia a misura di uomo, di comunità, di qualità della vita, quindi con la funzione di servizio alla persona umana, a tutta l’umanità.
Con l’accettazione e l’applicazione dell’ETICONOMIA l’economia, il mercato, l’impresa, il business, la finanza, i consumi, il capitale, la rendita, il profitto, il lavoro sono rivoluzionati ricercando uno sviluppo a dimensione umana, una qualità della vita per tutti, il bene comune, lasciando sul campo né vinti ne vincitori, ma tutti contenti di agire nel rispetto dell’etica.
Gli esseri umani hanno tutti lo stesso desiderio, quello di essere riconosciuti con dignità per quello che sono, per quello che fanno; l’economia da sola non è nella condizione di soddisfare per tutti questo desiderio, mentre lo è l’ETICONOMIA. A salvare l’economia è proprio l’ETICONOMIA, cioè tutti quei principi morali che orientano l’economia verso l’uomo, verso la sua dignità, verso la salvaguardia dell’ambiente, verso il bene comune; il futuro umano è nelle mani dell’ETICONOMIA visto che l’economia del profitto, del capitale, degli interessi individuali non ci prospetta che un deludente futuro, non in grado di risolvere i tanti problemi dell’umanità.
Possiamo concludere dinanzi a questo confronto a tutto campo tra economia ed ETICONOMIA che l’economia è “ieri”, l’ETICONOMIA è “oggi” e “domani”.