Inas è il patronato della Cisl che, da 70 anni, offre tutela e consulenza a tutti i cittadini, italiani e stranieri, in materia di previdenza, assistenza socio-sanitaria, sicurezza sul lavoro e molto altro.
In effetti da 8 anni INAS ha costituito anche una sede rappresentativa a Tirana ed in questo ufficcio trovi dalla mattina alla sera, sempre la diretrice per Albania, Beskida Aliaj che riceve tutti personalmente e replicando allo stesso tempo a migliaia di domande e richieste che arrivano via internet dagli albanesi in Italia, giovani albanesi in Albania che vogliono studiare in Italia…
Noi abbiamo intervistato Beskida per conto di Radio Radicale trovandola sempre impegnata ad assistere senza sosta numerosi persone sempre sorridente e dinamica.
Lei, la signora Aliaj, ci spiega con molta passione il lavoro che fa INAS e lei personalmente a Tirana in Albania per gli albanesi ed italiani.
“Si, l’obiettivo principale di questo ufficio a Tirana è di sostenere gli immigrati albanesi in Italia, che sono più di 500 mila, e ci sono circa 300 mila lavoratori, offrendo a loro:
1. Informazioni per la sicurezza sociale in Italia e in Albania. Asistenza per le prestazioni di Previdenza sociale in Italia e in Albania.
2. Identificare l’anzianità contributiva in Italia e Albania.
3. Preparazione delle pratiche delle pensione in Albania e in Italia.
4. Visto di ingresso e permesso di soggiorno, ricongiungimento familiare, assistenza sociale sanitaria, cittadinanza italiana.”
La signora Aliaj ci spiega poi, appelando tramite i microfoni di Radio Radicale ai politici italiani ed albanesi, che in queste condizioni, sia l’Italia che l’Albania, agiscono secondo la loro legislazione indipendentemente dalle condizioni di asicurazione in un altro stato.
“Quindi, in queste condizioni non è possibile unificazione dei periodi contributivi per completare l’anzianità contributiva necessaria sia in Italia, così anche in Albania!” – Dice Aliaj cercando di convicere tutti per la neccessita’ del lavoro da svolgere.
Per di piu’,
vi facciamo suggerire di ascoltare l’intervista realizzatosi per conto di Radio Radicale