Mi preme rispondere, a titolo personale, alle accuse che il Signor Gian- Andrea Caratsch ha mosso al Comites di Zurigosulla stampa dell’emigrazione, affermando di sentirsi ” offeso e oltraggiato” dalla decisione della autorità consolare di Zurigo, oltre che dell’Ambasciata a Berna, che hanno infatti cancellato per invalidità 104 schede elettorali della lista ”Il Ponte”.
Anche se non posso condividerne il tono, obiettivamente fuorimisura, rispetto tuttavia il disappunto del lettore, pur osservando tuttavia che il risultato della recente elezione delnuovo Comites sembra confermare in ogni caso la vittoria delle tre liste alleate, che oggi formano la maggioranza di questo Comitato, e ciò anche nel caso ipotetico di successivaconvalida dei voti cancellati.
Nella mia impressione, la protesta del signor Caratsch, che è comune, a quanto ci sembra di capire, a molti elettori de ‘Il Ponte”, sorvola tuttavia su un fatto, che a me sembragravissimo e che costituisce l’antecedente della presentevicenda. Come è infatti noto, il corrispondente consolare Aurelio Chiapparini, avvalendosi della sua carica istituzionale, ha scritto agli elettori invitandoli a votare per la lista ” Il Ponte”, nonostante la legge vieti ogni forma di pressioneelettorale da parte di chi ricopre cariche di rappresentanzadello Stato.
Al riguardo, constato con stupore che i rappresentanti e i fiancheggiatori della lista ”II Ponte”, invece di fare pubblica ammenda per i guai che loro stessi si sono arrecati, annunciano ricorsi e denunce alla autorità giudiziaria. .
Nell’attendere con animo sereno gli eventuali sviluppi deglieventuali ricorsi, desidero informare che il nuovo Comites ha avviato in questi giorni la sua attività istituzionale, cui tutti i cittadini qui residenti sono cordialmente invitati a prendere parte con suggerimenti, proposte e con l’auspicabile partecipazione personale ai lavori del Comitato, che verrannoinfatti irradiati, quanto prima, in via telematica per favorire la partecipazione di tutti i connazionali.
L’ambizione del nuovo Comitato è quella di far uscire il Comites dalla condizione di semi-clandestinità in cui ha di fatto operato negli anni passati.
Il presidente del Comites di Zurigo
Gerardo Petta