Home Approccio Italo Albanese COME SI STA DIVERSIFICANDO IL TURISMO IN ALBANIA NEGLI ULTIMI DUE ANNI

COME SI STA DIVERSIFICANDO IL TURISMO IN ALBANIA NEGLI ULTIMI DUE ANNI

Di Gjergji Kajana, Balcando.it

Malgrado i colpi inferti dalla pandemia del Covid-19, il mercato turistico albanese si dimostra resiliente e in procinto di raggiungere i livelli precrisi. Secondo i dati ufficiali del Ministero del Turismo sull’entrata degli stranieri nel paese, nel 2021 il loro numero si attesta in 5.688.649, più del doppio rispetto agli 2.657.818 del 2020 e circa 715.000 in meno rispetto al 2019. La maggior parte di essi sono cittadini del Kosovo (2.640.447), seguiti da macedoni, greci e italiani. 5.413.832 degli stranieri arrivati nel 2021 sono definibili turisti in base al motivo del loro ingresso. Non sono mancati i turisti arrivati dai paesi  dell’Europa dell’Est, come la Polonia, Bielorussia e Ucraina.

Secondo l’Istituto delle Statistiche (INSTAT), il 15.2% delle persone entrate in Albania l’anno scorso l’ha fatto per via aerea. Secondo gli ultimi dati della organizzazione intergovernativa EUROCONTROL nel 2021 la diminuzione del traffico aereo del paese balcanico risulta minore solo dell’8% rispetto al 2019, mentre per l’Italia ammonta al 47%. L’anno scorso quasi 3 milioni di passeggeri sono passati per l’Albania (più del terzo in luglio e agosto, picco della stagione estiva), più del doppio del numero del 2020 (l‘anno dello scoppio della pandemia) e 414.593 in meno del 2019. Le mete preferite dei viaggi in partenza dall’Albania sono Londra, Milano e Istanbul. Tra le prime 10 di queste mete 6 sono in Italia: Milano, Bergamo, Bologna, Roma, Pisa, Verona. Nel 2021 la spesa degli albanesi in biglietti aerei si aggira tra 760-900 milioni di dollari americani, facilitata dalla liberalizzazione in atto del mercato di questo tipo di trasporto (in Italia completata nella seconda metà degli anni Novanta) e l’aumento della bigliettazione elettronica informatizzata, entrata nelle scelte economiche dei consumatori albanesi dal 2008. La liberalizzazione ha immesso nel mercato albanese uno dei leader delle compagnie “low cost”, l’ungherese Wizzair, che nel 2021 ha trasportato circa il 40% dei passeggeri in arrivo e partenza dall’Albania, dalla quale raggiunge attualmente 42 mete con una flotta aerea di 8 vettori. Già prima della pandemia, nel 2017 – 2019, le mete raggiungibili dall’aeroporto di Tirana si stavano ampliando e avevano iniziato a toccare nel Vecchio Continente i paesi scandinavi e del Nord Europa, Francia, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.

La diversificazione dell’offerta aerea rientra nella strategia nazionale governativa per migliorare i trasporti del paese, il quale nelle mire dell’esecutivo punta a diventare nel medio termine un campione regionale del turismo del Sud-Est europeo. Costruito nel 1957, l’aeroporto di Tirana è stato l’unico del paese fino all’anno scorso, quando è diventato operativo quello di Kukës; durante il decennio in corso a questi dovrebbero aggiungersi uno a Valona (sarà il più grande d’Albania e l’apertura è prevista non più tardi del 2026) e quello turistico di Saranda, messo in gara d’appalto per un investimento minimo previsto di 37 milioni d’euro. Kukës si proietta come un punto focale di voli “low cost” e potrebbe stimolare il turismo nell’Albania del Nord e nel vicino Kosovo, Valona dovrebbe operare come catalizzatore di viaggi turistici, commerciali, di trasporto merci e base della compagnia Air Albania mentre Saranda mira ad attrarre parte dei flussi attualmente in arrivo a Corfù.

Per stimolare il turismo, durante la pandemia in corso il governo albanese ha perseguito una politica della liberalizzazione dei visti con la Russia (replicando una mossa già iniziata nel 2014), diversi paesi asiatici (tra cui l’India) e l’Egitto. Tra le aspettative degli operatori turistici per quest’anno c’è il ripristino dei flussi con l’Europa del Nord.

Articolo di Gjergji Kajana, giornalista freelance, Balcando.it

Share: