La parlamentare bosniaca Sabina Cudic ha mandato una lettera aperta al primo ministro albanese, Edi Rama, criticando il rifiuto del suo governo di votare a favore di una risoluzione che condanna il genocidio di Srebrenica e accusandolo di presentare la risoluzione come una concessione alla Serbia.
“Vorrei ricordarvi che il Tribunale penale internazionale dell’Aia ha ritenuto, senza mezzi termini, che le forze serbe hanno commesso un genocidio a Srebrenica nel luglio del 1995, quando più di 8 mila bosgnacchi furono uccisi e più di 40 mila persone furono cacciate dalle loro case”, scrive Cudic nella sua lettera.
La parlamentarebosniaca ha criticato anche il tentativo di Rama di “scaricare la responsabilità all’opposizione” per il fallimento del voto dicendo che tale retorica “è particolarmente umiliante per le vittime”. Cudic ha denunciato il presunto tentativo del capo di governo albanese “di usare” questa tragedia per un “guadagno politico” e gli ha ricordato che “nessuno ha impedito al Partito socialista di proporre la risoluzione, o di adottarla, dal momento che avete la maggioranza in Parlamento”.
Cudic ha anche denunciato, secondo lei, gli “stretti legami” di Rama con il presidente serbo Aleksandar Vucic, sottintendendo che la decisione sarebbe stata motivata da un presunto “riavvicinamento politico” di Rama con Vucic dopo il lancio di Albania, Serbia e Macedonia del Nord dell’iniziativa comune “Open Balkan”.
Riccodiamo che tutto questa presa di posizione politica da parte della deputata bosniaca corrisponde con la posizione presa da una buona parte dell´opposizione del centro destra e Tirana a capo ex premier Sali Berisha quale considerato una persona non gratta dal Dipartimento di Stato USA…