Home Approccio Italo Albanese DA CORONE (MOREA) A SAN DEMETRIO (NUOVA IMMIGRAZIONE)

DA CORONE (MOREA) A SAN DEMETRIO (NUOVA IMMIGRAZIONE)

di Gennaro De Cicco

San Demetrio Corone vanta delle origini antichissime. La sua nascita è legata ai flussi migratori dei monaci orientali che, dalla fine del VII secolo e fino al XIV, approdarono nell’Italia meridionale per sottrarsi alle persecuzioni religiose. Il nome Demetrio ricorda un Santo greco e anche il probabile primo insediamento: Situ Sancti Dimitri, sorto in conseguenza della costituzione del monastero basiliano di Sant’Adriano, fondato da San Nilo di Rossano.

Nel XV secolo numerosi profughi albanesi, per sfuggire alle incursioni turche nella loro patria, in seguito alla morte del loro eroe nazionale Giorgio Castriota Skanderbeg (1468), si riversarono nell’ospitale regno di Napoli. Alcuni di essi si fermarono nei feudi della ricca e secolare badia di Sant’Adriano e ottennero il permesso dall’abate Paolo di potersi sistemare nelle località vicino alla badia, ripopolando o ricostruendo San Demetrio e altri vecchi casali abbandonati (Macchia, Scifo, Poggio) e coltivando terreni incolti, appartenenti al monastero.

Risulta dalle capitolazioni, stipulate il 3 novembre 1471 tra il monastero e gli albanesi, che il casale di San Demetrio, preesisteva al loro insediamento nel feudo badiale. Gli albanesi, perciò, non fondarono, ma ripopolarono ed incrementarono questi casali, risultandone, però, subito, il gruppo etnico prevalente per numero.

L”instrumentum publicum” venne redatto dal notaio Andrea De Angelis di Terranova alla presenza del giudice regio Iannotta Cassianus, nella chiesa abbaziale di Sant’Adriano, dove erano convenuti il feudatario, archimandrita Paolo Greco, assistito da alcuni monaci, e, in rappresentanza degli albanesi, Demetrio Malacasa, Pietro Brescia e Teodoro Lopes.

Nel 1534 una nuova immigrazione interessò S. Demetrio in seguito alla guerra che Carlo V condusse contro i turchi. Gli albanesi di Corone, città della Morea, emigrarono nell’Italia meridionale, distribuendosi nei vari paesi fondati dai loro predecessori. Gli albanesi coronei, minacciati dai turchi, si imbarcarono nelle navi dell’ammiraglio Andrea Doria, che li sbarcò sulle coste del Regno di Napoli. Essi vennero accolti favorevolmente dall’imperatore Carlo V. Alcuni presero dimora a San Demetrio, che aggiunse al proprio nome quello di Corone, in virtù della loro presenza, ma questo avvenne dopo l’Unità d’Italia, nel 1863.

Molti dei nostri avi, quindi, vennero in Italia da Corone, una delle ultime città greche cadute sotto il dominio turco.
Corone, nel golfo di Messania, è situata appiè del monte Temati, sulla riva destra del fiume Pamiso, verso il mare. Fu città tanto importante da dare il proprio nome al golfo messenico. Con la salita al trono di Solimano il Magnifico (1520), l’Impero Ottomano lancia la grande sfida alla Cristianità. Dalle province interne si rifugiarono nel Peloponneso meridionale schiere di esuli di ogni regione, con la speranza di ricevere aiuto dai Veneti e dagli altri correligionari d’occidente…

Share: