Il prossimo 24 marzo gli azzurri sfideranno alla Favorita i ragazzi di De Biasi: ”E’ la partita più difficile del girone, ci serve l’appoggio del pubblico”. Visita ai rosanero di Corini: ”Continuo il mio tour per cercare giovani di prospettiva”
VENTURA – “Contro l’Albania voglio lo stadio pieno”. In visita a Palermo per il tour nei ritiri delle squadre di Serie A, il ct della Nazionale, Gian Piero Ventura, ha lanciato un appello al pubblico siciliano in vista dell’impegno del prossimo 24 marzo al Renzo Barbera contro l’Albania di Gianni De Biasi.
“SOSTEGNO PUBBLICO FONDAMENTALE” – “Mi piacerebbe vedere la Favorita piena, quando sono venuto a Palermo da avversario ho sempre trovato difficoltà proprio perché lo stadio era sempre strapieno, sarebbe bello che il pubblico ci desse una mano perché quella di Palermo è la gara più difficile del girone – spiega Ventura -. Se non batti l’Albania diventa difficile sperare di poter passare da primi nel girone, anche una vittoria in Spagna non servirebbe. Ecco perché la considero la partita più importante del biennio”. Ed ecco perché la Federcalcio ha scelto Palermo come sede della sfida contro la selezione di Gianni De Biasi. “La facciamo qui, perché Palermo ha sempre dato dimostrazione di grande affetto nei confronti della Nazionale – aggiunge l’ex tecnico del Torino -. Abbiamo bisogno della spinta di Palermo, sperando che la partita dell’Italia sia poi di buon auspicio anche per la società che sta vivendo un momento non facile, io auguro al club rosanero di riprendersi velocemente”.
“CERCO GIOVANI TALENTI” – Ventura è stato ricevuto al Tenente Onorato di Boccadifalco, sede degli allenamenti del Palermo di Eugenio Corini. “Ho iniziato quest’estate il tour delle visite alle squadre – le parole del ct azzurro in un’intervista al sito internet del club rosanero -, lo scopo è quello di instaurare o rinforzare rapporti che ci permettono di far sapere cosa tenta di fare la Federazione, ovvero dare la possibilità di un ricambio generazionale puntando sui giovani che sono in giro per l’Italia. Per far sì che ciò avvenga bisogna creare rapporti con allenatori, presidenti e società, ma questo giro serve anche a fare ulteriori verifiche per vedere se ci sono giovani magari non pronti ma di prospettiva”./repubblica.it