In Albania e nei Balcani continuano ad essere una priorità politica ed economica le riforme legate alla diversificazione energetica. Durante le giornate del 4 e 5 dicembre si è svolto il Forum dell’Economia e delle Finanze dei Balcani, nella capitale serba di Belgrado, che ha visto la partecipazione di tutti i rappresentanti degli stati dei Balcani occidentali. Uno degli argomenti più densamente trattato è stato quello delle prospettive energetiche, focalizzando l’attenzione sull’approccio dei Balcani all’energia rinnovabile e all’energia sostenibile, esaminando le possibili soluzioni energetiche meno costose e con un impatto ambientale minimo. Tale Forum ha focalizzato l’attenzione sulle idee tese a ridurre le centrali a carbone nella regione, senza dimenticare varie alternative tese a far divenire i Balcani occidentali più attraenti per gli investimenti occidentali, europei ed italiani. “Nonostante il fatto che tutti i Paesi dei Balcani hanno dimostrato un grande impegno per aumentare la loro quota di fonti di energia rinnovabile entro il 2020, per raggiungere tra il 25 e il 40 per cento del proprio mix energetico, centrali elettriche a carbone continuano a svolgere un ruolo chiave nel generare energia nella regione. Nonostante i miglioramenti nel quadro politico e l’azione delle autorità di regolamentazione, la regione deve ancora affrontare numerose sfide per attrarre maggiori investimenti, ma l’energia rinnovabile nei Balcani aumenterà. Senza dubbio, la regione ha un alto potenziale per lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, compresa l’acqua, l’energia eolica e quella dei biocarburanti”, possiamo leggere da un comunicato pubblicato dall’organizzazione del Forum. Visioni interessanti anche per l’Italia e ribadite dal lavoro di analisi e ricerca diItalian Network. In occasione del Forum, il presidente della società italo-albanese Roberto Laera ha precisato: “Molto interessanti sono le prospettive per l’Albania soprattutto in riferimento alle energie rinnovabili e in particolare il solare e l’eolico, per cui il governo ha in programma di concedere licenze per una produzione di 700 megawatt fino al 2020 e di circa 50 megawatt entro la fine del 2017. Numerosi i progetti già presentati che attendono valutazione da parte degli organi ministeriali”. In tale contesto, è positivo che la Commissione europea abbia annunciato lo sviluppo di una nuova strategia per i Balcani occidentali: “Il successo arriverà solo se i Paesi candidati all’adesione all’Ue otterranno risultati soddisfacenti per quanto concerne le condizioni stabilite da Bruxelles, nonché l’attuazione delle riforme necessarie”. Inoltre, la Slovacchia ha annunciato di voler sostenere la creazione di un’unione e un mercato unico energetico a livello europeo, affinché si possano garantire forniture di energia sicura, affidabile ed economica per i cittadini dell’Ue.
Articolo pubblicato dall’analista Domenico Letizia per il Quotidiano “L’Opinione delle Libertà“